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Tornano alla luce ventiquattro lettere inedite di Eugenio Montale (1896-1981), inviate al critico letterario Giacomo Debenedetti e datate tra il 1922 e il 1947. Vengono infatti pubblicate nel volume Letteratura, biografia e

Il carteggio ineditoTornano alla luce ventiquattro lettere inedite di Eugenio Montale (1896-1981), inviate al critico letterario Giacomo Debenedetti e datate tra il 1922 e il 1947. Vengono infatti pubblicate nel volume Letteratura, biografia e invenzione, che raccoglie i contributi elaborati sul grande poeta in circa vent’anni da Elena Gurrieri. Nel corso dell’epistolario emergono i comuni interessi letterari (Svevo, Larbaud, Proust, Joyce, Saba e così via), e anche alcune piccole incomprensioni ed equivoci. Spesso il poeta si lascia andare a confessioni e sfoghi personali, lamentando disagi economici o meschinità del mondo letterario, come nella lettera datata 24 settembre 1942, nella quale si può leggere: «Caro Giacomino, se tu mi capissi (e puoi farlo) mi daresti ragione. Il guaio è che nessuno s’è mai figurato – neppure alla larga- come ho vissuto finora». E poi confessa sconsolato: «In vent’anni gli ‘amici’ (non parlo di te) mi hanno offerto qualcosa di decente? Dappertutto porte chiuse, e così continuerà».
Data recensione: 04/01/2008
Testata Giornalistica: Libero
Autore: ––