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Oggi la Chiesa e il mondo politico rendono omaggio a La Pira: ma non sempre le sue scelte coraggiose e le su iniziative «profetiche» ebbero vita facile. Nel nuovo libro dello storico Pietro Domenico Giovannoni, “A Firenze un

Oggi la Chiesa e il mondo politico rendono omaggio a La Pira: ma non sempre le sue scelte coraggiose e le su iniziative «profetiche» ebbero vita facile. Nel nuovo libro dello storico Pietro Domenico Giovannoni, “A Firenze un concilio delle nazioni” sono pubblicati i carteggi sull’organizzazione e lo svolgimento del primo «Convegno per la Pace e la Civiltà Cristiana», che la Pira organizzò a Firenze nel 1952. Una ricostruzione davvero interessante e piena di notizie di quella che fu, a tutti gli effetti, la prima iniziativa lapiriana a carattere internazionale, e che dette il via a quella innumerevole serie di convegni, colloqui, viaggi e conferenze che ha segnato per 25 l’impegno del «sindaco santo» per la pace tra i popoli. I documenti riportati testimoniano il grande lavoro di intermediazione, la faticosa scelta dei relatori, il ruolo determinante svolto da Giovan Battista Montini, futuro Papa Paolo VI. Nel libro si cita anche una lettera inedita di Giorgio La Pira, inviata proprio a monsignor Montini, a seguito della mancata adesione del Vaticano al sesto Convegno per la Pace e la Civiltà Cristiana, previsto per il 1957 e mai avvenuto. Finora si era sempre pensato che a far rimandare il convegno del 1957 fosse stata la crisi della giunta comunale fiorentina. La lettera lascia intendere invece una motivazione più profonda, in particolare la graduale apertura di La Pira verso i paesi di cultura extra cristiana, i «paesi nuovi», posizione che aveva causato l’opposizione di ambienti ecclesiastici e settori del laicato cattolico.
Data recensione: 11/11/2007
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Riccardo Bigi