chiudi

L’A. introduce al pensiero e alla genesi dei primi scritti di Cornelio Agrippa: il De occulta philosophia (1510), il De homine (1515-1516) e il De triplice ratione cognoscendi Deum (1516). In particolare, il De homine è interessante

L’A. introduce al pensiero e alla genesi dei primi scritti di Cornelio Agrippa: il De occulta philosophia (1510), il De homine (1515-1516) e il De triplice ratione cognoscendi Deum (1516). In particolare, il De homine è interessante perché dimostra quali fossero i nodi centrali dell’ermetismo di Agrippa, alimentato soprattutto dalla cabala di Paolo Ricci e dalla fusione di cristianesimo e ermetismo di Lazzerelli. Nel De homine è sostanzialmente accettata e sviluppata l’antropologia dell’Asclepius. Il De triplici ratione costituisce la prima vera esposizione del pensiero religioso e filosofico di Agrippa, sviluppata secondo due direttrici principali e contrastanti fra loro: da una parte l’ottimismo circa le potenzialità umane, dall’altra il pessimismo per la condizione storica della cultura del suo secolo, tanto da fare del De triplici ratione sia l’opera che anticipa il De incertitudine et vanitate scientiarum et artium, ma anche una specie di seconda redazione del De occulta philosophia. La triplice caratterizzazione gnoseologica della notitia Dei concerne: la suprema cognitio, la summa pietas, l’invicta iustitia. Il recupero della divinità e della conoscenza di Dio avviene e può avvenire solo grazie all’azione redentrice di Cristo, mentre il filosofo cristiano può trovare in Ermete un modo per rimuovere il velo e cioè aprire l’anima alla ricezione di Dio. L’edizione del testo è basata sull’editio princeps, sulla seconda edizione confrontata con il ms. Paris, BNF, lat. 16625 (P). La grafia segue quella adottata in A. Tra le fonti principali del De triplice ratione, l’Asclepius e il Crater Hermetis di Lazzarelli. Nella nota sul ms. Paris, BNF, 16625, L. Regnicoli fornisce la descrizione del codice (XVI sec. cart., appartenuto alla biblioteca del Collège de la Sorbonne). Alle pp. 189-91 l’apparato critico; chiudono il volume le sigle e le abbreviazioni e l’indice dei nomi. 
Data recensione: 01/01/2007
Testata Giornalistica: Medioevo Latino
Autore: ––