chiudi

A Luciano Guarnieri, Firenze aveva dedicato sinora alcuni volumi monografici e varie mostre, l’ultima delle quali, tenutasi a Sant’Alessandro di Fiesole nell’estate del 2006 e intitolata “Aria di famiglia e altre storie

A Luciano Guarnieri, Firenze aveva dedicato sinora alcuni volumi monografici e varie mostre, l’ultima delle quali, tenutasi a Sant’Alessandro di Fiesole nell’estate del 2006 e intitolata “Aria di famiglia e altre storie”, aveva ripercorso le principali tappe della sua straordinaria esperienza di pittore, incisore, affrescatore e ritrattista. Era mancato però il volume completo, esaustivo, in grado di comprendere in sé tutti gli aspetti della vita e dell’opera di un artista poliedrico, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia e nella cultura fiorentina della seconda metà del secolo scorso. Finalmente, sia pure con un po’ di ritardo sulla grande mostra fiesolana, il volume è uscito, edito dalla Polistampa e curato dal giornalista e scrittore Maurizio Naldini, che ne ha percorso la vicenda artistica e umana, dalla soprintendenza al Polo museale fiorentino Cristina Acidini, che ha descritto i luoghi in cui ha amato dipingere e ha documentato la sua poco nota attività di “frescante”, dal critico d’arte Stefano De Rosa, che ne ha ripercorso le molteplici stagioni creative, attraverso un’ampia panoramica di dipinti.Il volume, presentato l’autunno scorso presso l’Accademia dei Georgofilo da Antonio Paolucci, dal presidente dell’Accademia Franco Scaramuzzi, dal presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Edoardo Speranza e dai curatori, colpisce non solo per la qualità dei saggi, ma per il fascino delle riproduzioni, che documentano una carriera straordinaria, nel corso della quale Guarnieri si è misurato con tutti i soggetti e con tutte le tecniche, dal ritratto alle avventure spaziali, dagli affreschi agli “olii”, dal disegno alla litografia. Lo splendido ritratto riprodotto in copertina di Dolores Angleton, amatissima consorte e musa ispiratrice di una vita, basterebbe da solo a documentare l’ispirata perfezione del grande amico di Prezzolini che più di qualsiasi altro, dopo Annigoni, ha saputo rinnovare l’antica arte del ritratto.
Data recensione: 01/04/2007
Testata Giornalistica: Toscana Qui
Autore: Enrico Nistri