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Risale al 1987 la clamorosa scoperta di Lillian Schwartz che metteva in dubbio l’identità della celebre Gioconda di Leonardo Da Vinci. La studiosa americana, scoprì che i

Cultura
NON IL RITRATTO DI MONNA LISA GHERARDINI MA L’AUTORITRATTO DI LEONARDO STESSO Roma, 9 set. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Risale al 1987 la clamorosa scoperta di Lillian Schwartz che metteva in dubbio l’identita’ della celebre Gioconda di Leonardo Da Vinci. La studiosa americana, scopri’ che i lineamenti del volto di Monna Lisa e quelli dell’autoritratto di Leonardo erano perfettamente sovrapponibili al computer, ma sebbene la notizia abbia fatto il giro del mondo, il lavoro della Schwartz non venne mai pubblicato in edizione internazionale. La sua teoria e’ oggi finalmente pubblicata in italiano e inglese da Polistampa nel volume "Monna Lisa. Il volto nascosto di Leonardo / Leonardo’s hidden face", accompagnato dalle tesi di altri due studiosi:Renzo Manetti, scrittore e studioso di iconologia e storia dell’architettura, e Alessandro Vezzosi, fondatore e direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci. Il libro prende spunto dal convegno organizzato nel 2006 dalla provincia di Firenze, in cui la Schwartz presento’ per la prima volta in Italia la sua ricerca avvalorata dai due italiani. La tesi sostenuta fu che la Gioconda non fosse affatto il ritratto di Monna Lisa, ma che dietro i suoi lineamenti si celasse il volto di Leonardo. Renzo Manetti offre una motivazione filosofica alla scoperta della Schwartz: Monna Lisa sarebbe l’immagine dell’intelletto di Leonardo. Nel saggio conclusivo, invece, Vezzosi propone un’affascinante panoramica della storia e della fortuna del celebre dipinto.
Data recensione: 09/09/2007
Testata Giornalistica: AdnKronos
Autore: ––