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La Gioconda di Leonardo Da Vinci non è l’immagine di Lisa Gherardini, nota in tutto il mondo come la Monna Lisa. Tre studiosi Lillian Schwartz, Renato

FIRENZE (6 settembre) – La Gioconda di Leonardo Da Vinci non è l’immagine di Lisa Gherardini, nota in tutto il mondo come la Monna Lisa. Tre studiosi Lillian Schwartz, Renato Manetti e Alessandro Vezzosi hanno cercato di dimostrarlo con tesi differenti, pubblicate in un unico volume da Polistampa. Lillian Schwartz aveva già affermato, nel 1987, che i lineamenti del volto della vera Monna Lisa e quelli del ritratto fatto da Leonardo al computer non erano sovrapponibili. La notizia aveva fatto il giro del mondo, ma non era mai stata pubblicata in un testo internazionale. Ora, invece, la sua teoria, comprovata da molte elaborazioni al computer e da una dettagliata analisi, la si può leggere in italiano e inglese nel volume Monna Lisa. Il volto nascosto di Leonardo - Leonardo’s hidden face (Polistampa, pp. 152, euro 14), insieme alle dimostrazioni degli altri due studiosi. Il libro, come spiega una nota, prende spunto dal convegno organizzato, nel 2006, dalla Provincia di Firenze, in cui la Schwartz presentò per la prima volta in Italia la sua ricerca, sostenuta da quella di Renzo Manetti, scrittore e studioso di iconologia e storia dell’architettura, e dagli studi di Alessandro Vezzosi, fondatore e direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci. Tutt’e tre sono giunti alla conclusione che dietro i lineamenti della Gioconda si celano quelli di Leonardo stesso. La spiegazione filosofica offerta da Renzo Manetti parte da un paragone con la Beatrice dantesca. Anche la musa ispiratrice del poeta fiorentino, infatti, per molti critici rappresenta l’alter ego spirituale di Dante. Monna Lisa, dunque, al pari di Beatrice potrebbe essere l’immagine simbolica del genio di Leonardo. Lo studio della filosofia occulta che si celerebbe nei versi di Dante era molto diffuso nei circoli umanistici fiorentini, così come il farsi ritrarre in vesti femminili rispondeva ai dettami di un simbolismo ermetico molto usato nell’arte di quei secoli. Nel saggio conclusivo, poi, Alessandro Vezzosi ha supportato la convinzione degli altri due studiosi sul fatto che la Gioconda non raffiguri Monna Lisa Gherardini, la moglie di Francesco Del Giocondo, proponendo un’affascinante panoramica della storia e della fortuna del celebre dipinto. Il direttore del Museo Ideale di Vinci, è convinto che la donna raffigurata nel celebre dipinto sia invece una favorita di Giuliano de’ Medici, il fratello di Papa Leone X. L’ipotesi di Vezzosi nasce dalla ricerca compiuta sulle pagine del diario del cardinale Luigi d’Aragona, scritto dal suo segretario, che rivelano alcune confidenze fatte da Leonardo stesso, il 10 ottobre 1517. La celebre Monna Lisa, che fino a questo momento è stata considerata la musa di Leonardo, secondo una ricerca del fiorentino Giuseppe Pallanti sui documenti contenuti in un archivio fiorentino, pare sia morta a Firenze il 15 luglio 1542, a 63 anni, e sia stata sepolta nel convento fiorentino di Sant’ Orsola.
Data recensione: 06/09/2007
Testata Giornalistica: Il Messaggero
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