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È una mostra da non perdere quella inaugurata al Principe di Piemonte. Una mostra dedicata a Mario Monicelli, il più celebre e amato regista della commedia all’italiana. La città del Carnevale, che gli ha dato i Natali il 15 maggio 1915,

Al Principe di Piemonte la bella mostra di «Eventi Pagliai» dedicata al maestro del cinema. Esposte, tra le altre, opere di Possenti, Ciccone, Maranghi e Dorigo  È una mostra da non perdere quella inaugurata al Principe di Piemonte. Una mostra dedicata a Mario Monicelli, il più celebre e amato regista della commedia all’italiana. La città del Carnevale, che gli ha dato i Natali il 15 maggio 1915, gli rende omaggio ospitando Caro Monicelli ... artisti per un maestro del cinema, progettata e organizzata da Eventi Pagliai, in collaborazione con Fabrizio Borghini. Fino al 19 agosto 2007, tutti i giorni dalle 17 alle 22 con ingresso libero, il Grand Hotel Principe di Piemonte (piazza Puccini, 1) accoglierà nei suoi eleganti ambienti 24 straordinari dipinti realizzati da grandi artisti contemporanei in onore di Monicelli. A parte Antonio Ciccone, che lo ha ritratto con la tecnica del carboncino su carta cotone, ciascun pittore ha realizzato un quadro traendo ispirazione da un capolavoro del regista toscano, di cui la mostra consente così di ripercorrere la lunga carriera. Peccato che ieri mattina alla presentazione il maestro non abbia potuto partecipare, dato che non ha voluto mancare ai funerali di Antonini. Assurdo, invece, che non ci fosse l’assessore alla cultura Cristina Boncompagni che, è stato spiegato, aveva “impegni professionali” ma che di fatto è sempre in prima fila alle conferenze stampa del Festival Gaber, dove ci sono le televisioni nazionali.Ma parliamo della mostra che Mauro Pagliai, Fabrizio Borghini e Stefano De Rosa hanno ideato con tanta cura: la solita cura messa nel confezionare i catalogo dell’evento (edizioni Polistampa). Antonio Possenti ricorda Amici miei, riuscendo a trasferire sulla tela quell’atteggiamento burlesco delle “zingarate” messe in scena dai personaggi. Giovanni Maranghi per la sua opera si rifà a L’Armata Brancaleone e, con l’uso dell’encausto – una procedura antica che prevede l’impiego dei colori sciolti nella cera per essere applicati a caldo sulla superficie – ne dà una colorata e originale interpretazione. Gianni Dorigo ha scelto La Grande Guerra che nel suo dipinto si trasforma quasi in un manifesto murale, composto da scritte e immagini, con uno stile che ci riporta alle prime espressioni artistiche del pittore ferrarese: l’arte al servizio dell’ideologia i cui unici strumenti erano un muro e una bomboletta spray.Riccardo Benvenuti lega il proprio ricordo del film Rossini! Rossini! all’immagine di Jacqueline Bisset, interprete femminile di cui propone un ritratto carico di sensualità, grazie anche ai tessuti colorati di cui la circonda, come suole nei suoi ritratti muliebri. E poi Giuseppe Calonaci, Fabio Calvetti, Silvano “Nano” Campeggi, Roberto Ciabiani, Fabio De Poli, Marco Dolfi, Alessandro Facchini, Giuliano Ghelli, Josiane Grandin, Salvatore Magazzini, Francesco Montemurro, Sergio Nardoni, Francesco Nesi, Gioni David Parra, Chiara Rapaccini, Marcello Scuffi, Silvia Serafini. Ed infine due toscani doc: il livornese Giampaolo Talani e il montelupino Eugenio Taccini, maestro della ceramica, capace di far sognare con le sue opere.Un importante tributo a uno dei registi più rappresentativi della storia del nostro cinema e del nostro paese che ha saputo vedere con occhi cinici, ironici, mai compiacenti, sempre liberi da retorica e pregiudizi. Con i suoi 92 anni, Monicelli ha al suo attivo più di 60 film come regista e altrettanti come sceneggiatore, ma tutt’oggi conserva una vitalità e una mente lucida da far invidia a molti giovani. Personaggio fuori dal comune, è per molti un modello da seguire per gli obiettivi raggiunti, ma anche e soprattutto per lo spirito che contraddistingue le piccole e grandi scelte della sua vita. Sempre in controtendenza, anche pochi giorni fa a Bologna nell’ambito del Festival del cinema e letteratura ’Le parole dello schermo’, ha espresso il suo pensiero sul cinema di oggi. Ricordando Totò, il maestro della commedia all’italiana. Un altro grande, anche lui legato alla Versilia. A quando una mostra sul principe della risata?
Data recensione: 04/08/2007
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Simone Innocenti