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Imputato scrittore, si alzi. il "Viaggiatore immaginario" è una libreria affermata ma per un ciclo di appuntamenti si trasformerà nell’aula di un tribunale letterario con gli autori, noti e meno noti, di fama locale o nazionale, chiamati a difendersi dall’accusa di avere scritto un libro o (colpa imperdonabile) persino più di uno. E il guaio per gli scrittori è che non sarà il pubblico ministero a dover dimostrare la loro "reità" letteraria ma gli imputati a dover provare la propria innocenza.
Insomma, l’avete già capito: la struttura è quella di un processo, sia pure non opprimente come quelli kafkiani, ma l’intenzione è quella di dar vita a un divertissement letterario, a un club nel quale ci si ritrova per discutere di libri e di autori. i "Processi immaginari del Viaggiatore" appunto. Prima serata del ciclo l’11 luglio, sede del "tribunale" la Fattoria "La Speranza" grande villa sulla strada della Libbia che riapre i battenti dopo più di mezzo secolo. Organizza la libreria di piazza Risorgimento con la collaborazione della Fattoria, della scuola di narrazione "Arturo Bandini" e della "Nazione", che non ha voluto far mancare il proprio appoggio a un’iniziativa così originale.
Figuratevi che è vero perfino il giudice cui spetterà la sentenza finale. Nel senso che ad indossare la toga sarà un magistrato di carriera come Roberto Rossi, che per l’occasione passa dal ruolo di accusatore a quello di giudice terzo.
L’incarico di pubblico ministero è stato assegnato invece a Giampiero Bracciali, il titolare del "Viaggiatore immaginario", protagonista assolutamente implacabile quando c’è di mezzo la sua amata letteratura.
Gli imputati dell’11 luglio saranno tre autori aretini uniti dal tema della scrittura di viaggio: Attilio Brilli, "colpevole" di aver portato in libreria il "Viaggio in Italia", Andrea Bocconi, "reo confesso" per il volume "Di buon passo" e infine un "incensurato" come Tito Barbini al debutto letterario con il diario "Le nuvole non chiedono permesso". Colpevoli o innocenti? Loro si appellano alla clemenza della corte.
Data recensione: 04/07/2007
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: ––