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"Per la prima volta in senso assoluto compresi che erano stati i costruttori del Medioevo e che cosa avevano significato... e in quel punto, letteralmente, cominciò lo studio

Una giornata di studio e una mostra per i suoi 800 anni di vita"Per la prima volta in senso assoluto compresi che erano stati i costruttori del Medioevo e che cosa avevano significato... e in quel punto, letteralmente, cominciò lo studio dell’architettura...". Così scrive John Ruskin nel suo "Mattinate fiorentine" del 1875, dopo aver salito la scalinata delle Porte Sante ed essere rimasto davanti alla purezza stilistica della Basilica di San Miniato a Monte. E al di là del romantico ideale medievale che andava cercando Ruskin, San Miniato resta davvero una delle più superbe architetture romaniche conservate sul nostro territorio. Ai suoi ottocento anni di vita dedica domani una giornata di studio il "Genio fiorentino 2007" organizzato dalla Provincia di Firenze. Una celebrazione che prende spunto dall’epigrafe marmorea posta all’ingresso della chiesa, con la data del 1207, anche se è accertato che il cantiere della basilica era già aperto nel 1018, facendo salire quindi quasi a quota mille gli anni del complesso voluto in origine dai frati Benedettini e passato poi agli Olivetani nel 1373.
Storici dell’arte ed esperti, coordinati da Francesco Gurrieri, ricostruiranno quest’avventura lunga un millennio, raccontando quest’esempio di romanico puro nella tipologia a tre piani, con navata, presbiterio e cripta; con rivestimento marmoreo policromo e pavimentazione musiva a tarsie marmoree, su cui compaiono i simboli dello zodiaco, e che rappresenta un vero capolavoro del Medioevo in Europa. Si parlerà anche della sua complessa stratificazione artistica, a cominciare dal mosaico absidale datato 1297, ai medaglioni di Luca Della Robbia nella cappella del Cardinale del Portogallo della navata sinistra. Dalle 9.30 nel Palazzo dei Vescovi di San Miniato al Monte si succederanno gli interventi di Agostino Aldinucci O.S.B., Piero Roggi, Cristina Acidini, Pietro Ruschi, Daniela Lamberini, Renzo Manetti, Bruno Santi, Paola Grifoni, Graziella Coi e Carlo Alberto Garzonio. Nello stesso giorno sarà inaugurata alla Galleria Pio Fedi in via de’ Serragli 99, la mostra "San Miniato al Monte, dieci secoli", realizzata da Eventi Pagliai, che rimarrà aperta con ingresso gratuito fino al 14 giugno.
L’esposizione offre una ricostruzione iconografica della basilica e dell’intero complesso monastico, grazie a preziosi documenti storici, materiale fotografico ma anche disegni, acquerelli e appunti di viaggio, tra cui quelli di Eugène-Emmanuel Viollet-le-Duc e dello stesso Ruskin. Tappa imprescindibile per tutti i viaggiatori del Gran Tour, la chiesa di San Miniato era annotata infatti sui taccuini di tutti gli intellettuali e di tutti gli artisti che nell’Ottocento transitavano sulle rive dell’Arno.
Organizzata in nove sezioni (San Miniato e il suo ambiente, L’architettura, Il mosaico pavimentale, La policromia, La fortificazione, Il Cimitero Monumentale, L’intervento del Poggi e Problemi di conservazione), la mostra sarà integrata da istallazioni multimediali, tra cui un importante filmato documentario, realizzato da un’idea di Mauro Pagliai, con la sceneggiatura di Francesco Gurrieri, autore tra l’altro del saggio San Miniato al Monte, la basilica dell’Urbs perfecta che compare nel catalogo della mostra.
"Ma perché ’dieci secoli per San Miniato’ - scrive Gurrieri -? Perché si è deciso di far riferimento a qualcosa di assolutamente certo, anche se si tratta di una data più tarda, ovviamente, rispetto alla sua fondazione. La ’romanitas’ di San Miniato è fuori discussione; coincide anche, per una parte, con quella stagione del ’classicismo federiciano’ che ebbe in Toscana la sua punta più avanzata nel Castello dell’Imperatore a Prato, interrotto nel 1250 con la morte, appunto, di Federico II".
Data recensione: 25/05/2007
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Olga Mugnaini