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Fu l’ultima figura fiorentina canonizzata dalla Chiesa, e visse gli anni della sua esperienza monastica in quello stesso Seminario Arcivescovile di Firenze che, nella sale un tempo

Fu l’ultima figura fiorentina canonizzata dalla Chiesa, e visse gli anni della sua esperienza monastica in quello stesso Seminario Arcivescovile di Firenze che, nella sale un tempo refettorio del convento, oggi ospita la mostra iconografica "Maria Maddalena de’ Pazzi. La Santa dell’Amore non amato". Un tributo ad una santa davvero speciale, della quale il 25 maggio scorso si è celebrato il IV centenario della morte: Caterina de’ Pazzi (Maddalena dopo i voti), di cui la mostra vuole approfondire la significativa vicenda spirituale, nacque nel 1566 e la sua vita claustrale fu segnata da fatti miracolosi e da fenomeni extrasensoriali (estasi e visioni), eccezionali per la varietà e la partecipazione psichica, tanto che la fama di questa santa è decisamente centrata sulle sue straordinarie esperienze mistiche, fedelmente registrate dalle consorelle e perno di un importante filone letterario religioso.
Curata da Piero Pacini, con catalogo Edizioni Polistampa, la mostra offre una rappresentazione iconografica della biografia di Caterina/Maddalena dall’adolescenza fino alla maturità, tramite le più significative espressioni figurative degli artisti del suo tempo, partendo dall’opera di Francesco Curradi (1570-1661), pittore ufficiale della Santa.
Data recensione: 27/07/2007
Testata Giornalistica: Toscana Qui
Autore: Maria Novella Batini