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«Venite, anime ad amare l’amore!” È questo l’invito che Maria Maddalena de’ Pazzi lanciava, correndo per i corridoi del monastero, alle sue consorelle per invitarle alla preghiera. Ed è

«Venite, anime ad amare l’amore!” È questo l’invito che Maria Maddalena de’ Pazzi lanciava, correndo per i corridoi del monastero, alle sue consorelle per invitarle alla preghiera. Ed è l’invito che, quattro secoli dopo, la grande santa fiorentina lancia ancora oggi a tutti noi. Una figura affascinante, quella di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi: figlia di una delle famiglie più prestigiose della Firenze del Cinquecento, amica d’infanzia della futura regina di Francia Maria de’ Medici, famosa per le sue estasi e le sue visioni mistiche, ha avuto grande influenza sulla spiritualità del Seicento e dei secoli successivi. Impressionate dai suoi “eccessi d’amore per Dio”, le autorità religiose dell’epoca chiesero alle monache di trascrivere fedelmente le parole da lei pronunciate durante le estasi, e i resoconti di ciò che vedeva e provava. È grazie a questa attenzione che oggi possiamo leggere i preziosi diari in cui esperienze mistiche e drammatizzazioni di episodi evangelici si intrecciano con la vita ordinaria di questa giovane carmelitana. Accanto ai “rapimenti” che la portavano a stare immobile, per ore, davanti al crocifisso, troviamo il suo impulso irrefrenabile ad accendere in ogni cuore l’amore per Gesù. “In tempo di sua vita – racconta una di queste cronache – ebbe spesso di simili eccessi e andava per il convento esclamando:”Amore, Amore, Amore, non amato né conosciuto!” Incitava le anime che venissero ad amar Gesù e incontrando le monache le prendeva per mano, e non si zittiva finché non le dicevano di voler amore questo Signore e talvolta, prendendo la fune delle campane, suonava a fuoco d’amore, chiamando le anime che venissero ad amare Dio. E a vederla in tali eccessi, accendeva a questo amore». Maria Maddalena de’ Pazzi e in tutto e per tutto una santa fiorentina: dopo l’infanzia passata nel palazzo di famiglia in Borgo degli Albizi, ha trascorso la sua vita nel monastero carmelitano di Santa Maria degli Angeli, tra l’Arno e Borgo San Frediano, l’edificio che oggi ospita il Seminario Arcivescovile di cui è patrona. Qui è entrata nel 1582, a 16 anni, qui è morta nel 1607dopo quelle profonde sofferenze che lei chiamava il «nudo patire» e di cui si rallegrava, perché l’avvicinavano al patire di Cristo sulla croce. La sua «fama di santità» si diffuse immediatamente: nel 1611 l’Arcivescovo Alessandro de’ Medici avviava il processo diocesano; nel 1626 Papa Urbano VIII la dichiarava Beata; nel 1669 Papa Clemente IX la proclamava Santa. Nel corso del ‘700, il monastero carmelitano spostò la sua sede in Borgo Pinti, dove vennero chiamati i maggiori artisti del tempo per decorare la chiesa a lei dedicata, e le sue spoglie vennero collocate nel sacello decorato da Carlo Marcellini. Il suo corpo resterà lì fino al 1888, quando a seguito del nuovo trasloco, venne spostato nel nuovo monastero di piazza Savonarola e, nel 1928, in quello di Careggi, dove tutt’ora è custodito dalle monache carmelitane. Adesso, nel quarto centenario della morte , la chiesa fiorentina organizza una settimana di celebrazioni per riaccendere nei fiorentini l’amore per questa loro grande santa. Il primo appuntamento è per venerdì 18 maggio nel Seminario Arcivescovile (Lungarno Soderini,19) dove alle 16.30 viene inaugurata la mostra iconografica «Maria Maddalena de’ Pazzi, Santa dell’Amore non amato» curata dallo storico dell’arte Piero Pacini. La mostra, ad ingresso gratuito, rimarra aperta fino al 20 luglio con il seguente orario: dal martedì al venerdì 10-12,30 e 16-18,30; sabato e festivi 10-13; chiusa il lunedì. Sabato 19 maggio in Palazzo Strozzi, nella sala Convegni dell’Istituto Nazionale di Studi Sul Rinascimento, alle 11,30 vengono presentate ufficialmente le celebrazioni dell’anniversario: intervengono, per il Comune di Firenze, il vicesindaco Giuseppe Matulli e l’assessore alla cultura Giovanni Gozzini, la Soprintendente Cristina Acidini, il Priore generale dei Carmelitani Joseph Chalmers, Priore Generale dei Carmelitani e mons. Stefano Manetti, Rettore del Seminario. Nel pomeriggio, l’urna con il corpo della Santa verrà traslata dal monastero carmelitano di via dei Massoni, dove è conservata, alla Cappella del Seminario, dove la Santa ebbe la prima sepoltura. La sera di domenica 20 ,maggio, festa dell’Ascensione, saranno quindi i giovani ad accompagnare il corpo della Santa verso la cattedrale, con una processione che partirà alle 21,15 e si snoderà per le vie del centro storico. Santa Maria Maddalena de’ Pazzi resterà esposta, nei giorni successivi, alla devozione dei fedeli: ogni giorno ci saranno pellegrinaggi dalle parrocchie e dai vicariati della Diocesi. Martedì 22 maggio, nella chiesa di S. Gaetano, un concerto speciale: i Cantori di S. Giovanni e il Coro del Duomo di Firenze eseguono l’Oratorio di «Santa Maria Maddalena de’ Pazzi» (libretto del Card. Benedetto Pamphili, musica di Giovanni Lorenzo Lulier). Dirige il maestro Alfonso Fedi, che ha personalmente curato la revisione del manoscritto. Venerdì 25 maggio, giorno della festa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, in Duomo ci saranno alle 17,15 i Vespri Solenni, alle 18 il Pontificale presieduto dal Cardinale Ennio Antonelli. La sera alle 21, in Battistero, un’altra occasione particolare per conoscere più da vicino la vita di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi: una lettura di testi, intitolata proprio «Venite ad amare l’Amore, accompagnata da musiche e proiezioni di immagini». A «prestare la voce» alla santa fiorentina sarà l’attrice Claudia Koll, mentre Marco Predieri sarà la voce narrante. La giovane musicista Martina Cardelli canterà alcune frasi della Santa, da lei stessa messi in musica. Sabato 26 maggio nella Sala Vanni della Basilica del Carmine, un convegno organizzato dall’ordine carmelitano: si parlerà dell’amicizia tra Maria Maddalena de’ Pazzi e Maria de’ Medici, del linguaggio mistico, della donna nella Chiesa. Il corpo della Santa sarà quindi traslato nella Cattedrale di Pistoia, per la veglia di Pentecoste. Domenica 27 maggio, prima essere riportato al Monastero di Caregggi, l’urna farà sosta anche all’Eremo di S. Maria degli Angeli al Cerro (San Martino alla Palma), una comunità religiosa nata proprio ispirandosi alla spiritualità si Santa Maria Maddalena de’ Pazzi: qui, alle 16, il vescovo di Prato Gastone Simoni presiederà la Celebrazione Eucaristica con i sacerdoti del Vicariato di Scandicci.
Data recensione: 13/05/2007
Testata Giornalistica: L‘Osservatore Toscano
Autore: Riccardo Bigi