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L’Autore, avvalendosi di una vasta documentazione inedita, reperita negli archivi storici, civili e militari francesi, britannici e spagnoli, ricostruisce un aspetto inedito delle relazioni internazionali fra le due guerre

L’Autore, avvalendosi di una vasta documentazione inedita, reperita negli archivi storici, civili e militari francesi, britannici e spagnoli, ricostruisce un aspetto inedito delle relazioni internazionali fra le due guerre mondiali, quello delle missioni tecnico- militari sovietiche in Occidente, con particolare riferimento ai contatti ed alla cooperazione militare con la Francia, la Germania – prima e dopo l’avvento di Hitler al potere – e l’Italia, dalla cooperazione russo-tedesca all’indomani dei trattati di Versailles e di Rapallo, al patto dell’est di Barthou.Come si evince dalla ricostruzione e dalla interpretazione di questi contatti, la cooperazione politico-diplomatica e militare si intrecciò spesso con la politica industriale e i condizionamenti dello sviluppo tecnologico degli armamenti. A volte con sovrapposizione di necessità politiche e tecnico-militari non sempre lineari nel trovare un obiettivo strategico comune e con iniziative non sempre chiare, nei Paesi occidentali, di personalità appartenenti al mondo diplomatico e militare. Dalla rivisitazione – talvolta un po’ faticosa per il mantenimento di una visione d’insieme delle diverse iniziative – di questa articolata politica sovietica, volta soprattutto alla ricerca di know how occidentale, emergono alcuni aspetti interessanti, come il ridimensionamento dell’importanza attribuita da Mosca alla cooperazione . Inizialmente segreta – con la Germania e l’esistenza di una vasta rete di contatti e contraddizioni negli anni successivi con i Paesi che rivestivano per i sovietici non meno interesse della Germania: la Francia, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l’Italia.La descrizione di questi contati aiuta, in particolare, anche ad approfondire la conoscenza del complesso mondo sovietico nel momento in cui si stava abbattendo su di esso la terribile stagione delle ‘purghe’ staliniane.Il tema di fondo resta, però, di natura politica e si snoda lungo tutto il volume in modo ben chiaro: la ricerca di un intesa tra Parigi e Mosca in funzione anti-tedesca dopo l’avvento di Hitler al potere. È anche la ricostruzione dettagliata di un sostanziale fallimento, sia sul piano della collaborazione militare che sul piano più strettamente diplomatico. In questo senso, l’anno 1934 rappresentò sia il culmine di questo complesso avvicinamento che l’inizio del suo sostanziale fallimento.
Il patto dell’est e la “grande alleanza” con la Russia sovietica mostrarono una serie di iniziative segnate da limiti e contraddizioni, che non riuscirono a realizzare, anche per le mai sopite riserve staliniane nei confronti dell’Occidente capitalista, quel nuovo equilibrio europeo che si sperava di sostituire ad un sistema sempre più in crisi.
Data recensione: 01/01/2007
Testata Giornalistica: Rivista di Studi politici internazionali
Autore: Giuliano Caroli