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Nella prima metà dell’Ottocento il caffè era il punto di ritrovo privilegiato per i nuovo artisti, un luogo dove circolavano idee, dove si poteva conversare, leggere e, per quei pittori perennemente senza un soldo in tasca,

Nella prima metà dell’Ottocento il caffè era il punto di ritrovo privilegiato per i nuovo artisti, un luogo dove circolavano idee, dove si poteva conversare, leggere e, per quei pittori perennemente senza un soldo in tasca, scroccare qualche pasto. Questo mondo intrigante e sempre in pieno fermento viene oggi gradevolmente raccontato nelle pagine del libro Artisti al caffè, scritto dal collezionista Fabrizio Misuri (Siena 1945 - Firenze 2002). Un volume di cronache sui pittori dell’Ottocento e del Novecento in cui si possono ritrovare locali celebri quali i parigini "Lapin Agile" e "Les loseries del Lilas", ma anche i fiorentini "Caffè Michelangiolo" e "Le Giubbe Rosse" o il romano "Aragno". Un lavoro corposo, messo insieme nel corso di molti anni da Fabrizio Misuri, un grande collezionista, amamnte della pittura e proprio questa passione lo ha portato a indagare nella vita più intima dei suoi artisti prediletti.
Una lettura gradevole. L’ultimo capitolo arriva ai fratelli Bueno e Colacicchi. Tante sono le schede che via via puntualizzano argomenti o tracciano profili.
Artisti al caffè è stato presentato per la prima volta al pubblico giovedì 3 maggio 2007 a Firenze, proprio in quel Caffè Michelangiolo di via Cavour 21 che da pochi mesi ha riaperto i battenti.
Data recensione: 21/03/2007
Testata Giornalistica: Erba d’Arno
Autore: Aldemaro Toni