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Per la prima volta la sua parola diventa poesia, si lascia ascoltare, puro suggerimento evocativo, traduzione d’immagini interiori, guida sonora nel cammino insondabile dell’esistenza. Michele

Per la prima volta la sua parola diventa poesia, si lascia ascoltare, puro suggerimento evocativo, traduzione d’immagini interiori, guida sonora nel cammino insondabile dell’esistenza. Michele Brancale, giornalista e scrittore, pubblica con Polistampa la raccolta di versi intitolata ‘La fontana d’acciaio’ (acquistabile su www.polistampa.it o in libreria a 8 euro), introdotta da una prefazione di Isaac Goldemberg, poeta peruviano. L’opera si articola in cinque sezioni corrispondenti a diverse prospettive accomunate da quella stessa ispirazione religiosa che ha sempre guidato Brancale nei suoi lavori in prosa. Ogni poesia vive però di una sua particolare luce, Brancale trasmette silenzi, attese, momenti di riflessione quasi che la parola riuscisse a ritrasmettere parti di realà solo se isolata dal contesto, scarnificata dai rumori del fondo, dal caos in cui sta immersa la nostra solitudine.
Data recensione: 29/04/2007
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: ––