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Quando l’assessore Massimo Marini inizia a presentare il libro di Massimo Biagioni “Nada, la ragazza di Bube”, la biblioteca comunale non ce la fa a contenere il numeroso pubblico

Il figlio di Nada (la “ragazza di Bube”) alla presentazione della nuova biografia scritta da BiagioniCECINA - Quando l’assessore Massimo Marini inizia a presentare il libro di Massimo Biagioni “Nada, la ragazza di Bube”, la biblioteca comunale non ce la fa a contenere il numeroso pubblico intervenuto. C’è gente in piedi e Marini richiama più volte al silenzio prima di cominciare. Bisogna dirlo: molti in questo caldo pomeriggio di primavera-estate avevano rinunciato alle pinete e al mare per conoscere direttamente la vera protagonista del famoso romanzo di Carlo Cassola. Purtroppo Nada Giorgi, preannunciata, per un banale incidente nella propria abitazione non ha avuto potuto intervenire. Una delusione subito risarcita, però, dalla presenza sia dell’autore del libro che del figlio di Nada e di Renato Ciandri, Moreno, che ha avuto parole autentiche sulla vita dei suoi genitori. Marini, convinto di trovarsi in un’occasione speciale, ha colto il destro per una serie di valutazioni sul periodo storico, la Resistenza e l’antifascismo, in cui la vicenda fonte dell’ispirazione di Cassola si era realmente verificata. Ma l’assessore ha ripercorso anche l’itinerario delle due vite nel loro drammatico svolgersi: «Storia d’amore - ha detto - tra eventi drammatici, nella lotta clandestina, con la fuga in Francia, l’esilio, il ritorno forzoso, la condanna, il carcere, la miseria». In una fase, quella del dopoguerra, meglio «rappresentata dal grumo di passioni e di dolori» oggi difficilmente riproducibili e soprattutto comprensibili per chi non li ha vissuti. Subito dopo ha parlato brevemente il vicesindaco Antonio Costantino sottolineando il valore sia dell’opera di Cassola che il contributo di Biagioni che con questo libro ha ricostruito «il senso di una storia forse più corrispondente al vero». Poi l’autore ha ripercorso, passo dopo passo, la vita delle due famiglie e dei due protagonisti, nella convinzione di dover restituire a Nada e a Renato l’autenticità dei fatti realmente accaduti. Insomma Cassola avrebbe “travisato” artisticamente molti aspetti sia della famiglia di Nada, sia del rapporto tra i due, che nasce quando sono pressoché adolescenti: lei 16 anni, lui 19. «Nada dice la sua verità - afferma Biagioni - e vuole giustizia. Nel 2007 sembra un’operazione fuori tempo. Ma per lei si tratta di ferite ancora aperte. Storia con Stefano? Mai avuta. L’amore nella capanna? Mai stato. Gli aspetti negativi della sua famiglia come li ha descritti Cassola? Tutti inventati. Il film poi ha aggravato la situazione». E così oggi le persone vere vogliono sostituirsi ai personaggi inventati. Anche il partito comunista toscano non esce bene dalla ricostruzione di Nada: Renato sconta il carcere, ma quando esce torna e non trova lavoro, è abbandonato da tutti i compagni. Diversamente da altre zone, come nel Bolognese, dove i carcerati comunisti trovano grande solidarietà. Dunque la storia di un grande amore, quello di Nada, che resta accanto al suo uomo benché condannato, e lo sposa e lo attende. Infine interviene il figlio Moreno che definisce i due libri «imparagonabili». Quella di Biagioni «è una biografia veritiera», mentre Cassola «ha cambiato la verità». Una verità che Renato, finché è rimasto in vita, non ha più voluto portare alla luce, ma che sua madre, di fronte anche alla pubblicazione di notizie false, ha ritenuto di raccontare a Biagioni. «Un ottimo lavoro - lo definisce così Moreno - che ha il merito anche di mettere in luce le contraddizioni del processo di Torino dove, assenti i compagni, una sola scagionò mio padre: la moglie del maresciallo e madre del figlio, uccisi».
Data recensione: 21/04/2007
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Carlo Rotelli