chiudi

Non è un caso se verrà presentato in una scenografia immersa nel verde, al Giardino dell’Eurogarden di Roma, il volume edito da Polistampa

FIRENZE aise - Non è un caso se verrà presentato in una scenografia immersa nel verde, al Giardino dell’Eurogarden di Roma, il volume edito da Polistampa "L’eclettismo nell’opera di Pietro Porcinai", senza dubbio il più importante paesaggista italiano del XX secolo. La presentazione, che si terrà sabato 12 maggio e cui saranno presenti l’editore e la curatrice Tiziana Grifoni, vedrà gli interventi di Giovannino Ceccarelli, amministratore delegato dell’Eurogarden, Paola Porcinai, figlia del celebre paesaggista, Valeria de Folly D’Auris, architetto paesaggista, e Massimo de Vico, direttore del Servizio Conservazione Parchi e Giardini della Soprintendenza Archeologica di Roma, moderati dal giornalista Rai Roberto Pippan. Il volume (illustrato in b/n e a colori, pp.304, euro 34) raccoglie numerosi saggi di studiosi e professionisti, volti all’approfondimento della figura di Pietro Porcinai (Firenze, 1910-1986). Architetto del verde dal carattere versatile ed eclettico che lo ha portato, nell’arco di una lunga carriera professionale, ad occuparsi delle più varie tematiche legate all’architettura del paesaggio, egli ha saputo spaziare con uguale maestria dal restauro di giardini e parchi storici alla progettazione del verde in ambito pubblico e privato, sempre abbinando rigore e precisione a un grande senso estetico e a uno straordinario controllo dello spazio. In Italia ha operato soprattutto in Puglia, Lombardia, Piemonte e Liguria, ma le sue realizzazioni sono numerose anche all’estero, dall’America al Giappone. Unico nel suo genere è il progetto per l’Autostrada del Brennero, cui Porcinai cominciò a dedicarsi nel 1965, quando venne chiamato ad affiancare la progettazione esecutiva della A22 per "l’inserimento di tutta l’autostrada nel paesaggio". Ancora insufficientemente conosciuto in Italia, Porcinai nel 1948 è stato tra i fondatori dell’IFLA, l’International Federation of Landscape Architects, e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, come l’anello "Friedrich Ludwig von Sckell" dell’Accademia Bavarese di Belle Arti (1979). Formatosi su studi orticoli di base, aveva poi approfondito e allargato il panorama delle sue conoscenze viaggiando per l’Europa, incontrando persone e studiando le discipline su cui si basano l’architettura del paesaggio e l’arte dei giardini: esperienze che lo hanno portato a diventare uno dei più apprezzati ’artisti’ del verde a livello mondiale. (f.l.aise)
Data recensione: 17/04/2007
Testata Giornalistica: Aise
Autore: ––