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Veniamo a sapere da questa bella pubblicazione sul paesaggio industriale che la Toscana è stata la prima regione in Italia che ha visto lo sviluppo dell’industria pesante del Novecento, in

SIDERURGIA E MINIERE NELLA MAREMMA TOSCANAVeniamo a sapere da questa bella pubblicazione sul paesaggio industriale che la Toscana è stata la prima regione in Italia che ha visto lo sviluppo dell’industria pesante del Novecento, in particolare quella siderurgica e quella estrattiva. Uno sviluppo che ha modificato e ridisegnato una parte del paesaggio toscano che dall’epoca etrusca ha fornito una grande quantità di metalli la cui lavorazione ha lasciato evidenti tracce nel territorio accompagnando la storia della regione attraverso venticinque secoli, fino alle soglie del terzo millennio.
La Maremma e le sue colline metallifere che si estendono in tutta la parte meridionale della Toscana è oggi al centro di questo nuovo interesse che ci porta a scoprire realtà che credevamo dimenticate e sepolte dalla macchia mediterranea e dall’incuria dell’uomo contemporaneo. È da qui che si estraevano gran parte dei metalli utilizzati in passato, oltre al ferro, il rame, la pirite, la blenda; la presenza in zona delle infrastrutture è ancora ben leggibile, sia pure nella desolazione dell’abbandono. Qualche comunità a dire il vero si era già mossa, ci riferiamo alle antiche fonderie di Follonica e al recupero dell’area ex-Ilva, oggi quasi del tutto restituita all’uso civico ed ospitante il Museo del ferro e della ghisa; nella stessa direzione si sono mossi altri comuni, come Castiglione della Pescaia, a cui dobbiamo il restauro degli impianti per la manovra delle cateratte della Casa Rossa che Pietro Leopoldo di Lorena fece realizzare su progetto dello scienziato Leonardo Ximenes per la bonifica della palude. Il recupero di altre strutture paleo industriali comprende ancora l’area estrattiva delle antiche miniere di Campiglia dove è da alcuni anni attivo un itinerario archeologico allestito dal Comune.
Nella presentazione del volume Hubert Corsi, Presidente del Parco Tecnologico e archeologico delle Colline Metallifere Grossetane, sottolinea l’interesse delle popolazioni alla conservazione di questo grande patrimonio del lavoro, e ci riferisce della petizione popolare per la salvaguardia di un castello di estrazione mineraria. “Quelle persone, scrive, non esprimevano solo il desiderio di difendere un segno significativo dei luoghi della loro vita, ma affermavano il diritto della comunità a preservare quel bene di cui andavano fieri perchè frutto del vissuto e del lavoro dell’intera collettività... Quel castello e quel paesaggio minerario sono diventati una risorsa identitaria che rende riconoscibili la cultura di quella comunità, ne rappresenta il carattere distintivo e peculiare, ne giustifica il radicamento e, allo stesso tempo, ne costituisce il valore aggiunto”.
Il volume presenta una documentazione fotografica in bianco e nero di altissima qualità realizzata da Bernard Bay e Massimo Preite; l’apparato iconografico è poi integrato da numerosi disegni, cartine topografiche e foto d’epoca. Il prof. Preite, docente dell’Università di Firenze è anche curatore del volume e autore della corposa introduzione scientifica. Questo il sommario degli argomenti trattati:
- Presentazione, di Cinzia Sacconi e Hubert Corsi;
- Prefazione di Louis Bergeron;
- Il patrimonio industriale fra memoria e paesaggio, di Massimo Preite.
LA SIDERURGIA
- La siderurgia in Toscana dal XVI al XX secolo, di Angelo Nesti
- Le miniere dell’Elba, di Angelo Nesti
- Le fonderie di Follonica, di Fabrizio Turchesi;
- L’area siderurgica di Piombino, di Angelo Nesti;
LE MINIERE
- Le miniere in Maremma, di Massio Preite;
- La miniera di Camporciano, di Chiara Baldanzi e Anna Ferrari;
- La Etruscans Mines, di Alessandra Casini;
- Le miniere di Pirite, di Massimo Preite;
- La miniera di Ravi Marchi, di David Frantini;
GLI IMPIANTI E LE INFRASTRUTTURE
- I monumenti della tecnologia, di Gabriella Maciocco;
- Ferrovie e teleferiche in Maremma, di Leonardo Brogioni.
Data recensione: 01/03/2007
Testata Giornalistica: Toscana Folk
Autore: Alessandro Bencistà