chiudi

Pier Antonio Micheli, uno dei maggiori naturalisti del ’700, in una sua opera pubblicata nel 1721 con il titolo di Nova Plantorum Genera, racconta di aver rinvenuto, nascosto fra il

Pier Antonio Micheli, uno dei maggiori naturalisti del ’700, in una sua opera pubblicata nel 1721 con il titolo di Nova Plantorum Genera, racconta di aver rinvenuto, nascosto fra il fogliame degli abeti bianchi di Vallombrosa, un magnifico fungo grigiastro e ne diede una prima descrizione botanica. Micheli, fondatore del Giardino dei Semplici di Firenze, lo denominò Hygrophorus marzuolus. Si trattava del dormiente o marzuolus, perchè questo splendido fungo si può ancora oggi trovare nel mese di marzo. Già alla fine di febbraio o ai primi di marzo questo fungo solitario, con il cappello tondeggiante di colore grigio metallico, spunta fra le foglie e gli aghi di pino. A volte si può trovare anche sotto la coltre di neve e la sua crescita si protrae fino ai primi di maggio.Trovarlo è difficile perchè si mimetizza facilmente e ci vuole una notevole cultura micologica per rintracciarlo. Si può trovare in Toscana, in Trentino e in Alto Adige. Appartiene alle specie protette in via d’estinzione ed è perciò tutelato da normative regionali e nazionali: per poter essere raccolto non deve superare i 4 cm di diametro. Oltre che dal Micheli fu descritto e studiato da un altro grande micologo dell’Ottocento, l’abate di origine trentino Giacomo Bresadola.
Si dice che le stagioni sono cambiate e sarà sicuramente vero, ma posso testimoniare con certezza che pochi giorni fa sono stato invitato da alcuni amici fiorentini, esperti micologi come Maria Luisa Selvi (I buoni funghi, Ed. Polistampa, Firenze 2002), a vedere e gustare dei magnifici dormienti schietti e sodi, ma anche discretamente profumati. Per i dormienti le stagioni non sono cambiate e si sono puntulamente presentati a fine febbraio sui boschi dell’Abetone. L’orologio biologico che regola la loro crescita dipende sicuramente dal sole e dal ciclo della luce e così puntuali sono comparsi al primo annuncio della primavera. Mangiarli trifolati è stato un vero piacere, ma anche una festa per dire che la natura è ancora in grado di stupirci con le sue creature e i suoi misteri. I dormienti sono buoni anche per condire risotti e polenta, ma più che altro ci invitano a camminare nei boschi con rispetto e curiosità per scoprire i doni più vari della natura, anche quando sembrano in letargo.
Data recensione: 10/03/2007
Testata Giornalistica: ItaliaOggi
Autore: Zeffiro Ciuffoletti