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Per i monarchici nostalgici, c’è una bella sorpresa! Scherzo, per carità, non vorrei creare un precedente. Siamo tutti re – e regine – quando ci sediamo a tavola a casa nostra, affamati ma

Per i monarchici nostalgici, c’è una bella sorpresa! Scherzo, per carità, non vorrei creare un precedente. Siamo tutti re – e regine – quando ci sediamo a tavola a casa nostra, affamati ma con la voglia di risalire all’origine del piatto. È quanto dice la poesia che fa da presentazione al libro che sto per proporvi. Ma prima di parlarvene, vorrei farvene assaggiare qualche verso: A tavola con il re e il re sei tu / lettore attento e appassionato / che cerchi in queste pagine / la ragione della tua voglia / di sapere e di conoscere / quel che ha fatto nel corso dei secoli / la cucina così ricca e preziosa. La poetessa si chiama Betty Barsantini e, insieme con Anna Evangelista e Giovanna Lazzi, hanno curato il volume A tavola con il re (Edizioni Polistampa). Come recita il sottotitolo, si tratta di un viaggio nella cucina medievale che ci presenta, grazie allo chef Antonio Piro, 50 ricette riadattate al gusto moderno. Partendo da fonti manoscritte custodite nella Biblioteca Nazionale di Firenze, oltre che ovviamente da fonti a stampa, le tre autrici hanno creato un quadro esaustivo di ciò che era inerente al cibo durante il Medioevo: il brulicare del mercato con le mercanzie in bella vista; il fermento dietro ai fornelli e per la preparazione della tavola (talvolta sbocciavano amori tra la servitù: anche questa è storia, però nessuno la racconta mai); la tavola dei signori, ma anche i tavolacci delle osterie, senza dimenticare la mensa delle monache e un invito a San Francesco (cui il cavaliere si confessava per poi morire da cristiano); e, naturalmente, la consumazione dei pasti, a proposito di cui riporto una curiosità. La tavola del re nell’immaginario collettivo è soprattutto il banchetto sontuoso e affollato di convitati. Spesso tuttavia le fonti iconografiche trasmettono l’immagine più intima e domestica di un uomo attorniato solo dai servitori di mensa, tra cui quello destinato ad assaggiare le pietanze, un uomo solo, separato anche dalla compagnia femminile. Effettivamente è un’immagine alquanto inconsueta. Come è inconsueto trovare ricette scritte nella lingua originale e poi tradotte in “italiano”: regalo che le tre autrici ci fanno generosamente. Il volume è arricchito da un ampio apparato di immagini a colori e da un curioso e divertente glossario. Chi sa che sapore ha il berricuocolo? E com’è una pietanza in cesame? Avete mai usato la stamegnia? E vada per il testo, ma vi sfido a dirmi cos’è uno stidione! Ricette:
Canbellette eccellente
Ciambelle – ricetta medievale
Data recensione: 31/03/2007
Testata Giornalistica: L’arte di vivere - Radio Marconi
Autore: Loredana Limone