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Sin dalla sua elezione a sindaco di Firenze (1951), Giorgio La Pira non intese il suo compito limitato solamente agli aspetti amministrativi della città. La Pira, infatti, credeva fermamente che Firenze,

Sin dalla sua elezione a sindaco di Firenze (1951), Giorgio La Pira non intese il suo compito limitato solamente agli aspetti amministrativi della città. La Pira, infatti, credeva fermamente che Firenze, per la sua ricchezza culturale, per la sua bellezza e per la sua gente, potesse giocare nel mondo un ruolo tutto particolare come luogo d’incontro e di dialogo fra popoli diversi e contrapposti fra loro e come centro da cui far partire iniziative di pace. E proprio in questo spirito scrive ai potenti di tutto il mondo per “caldeggiare” l’armonia fra i popoli. In questo volume sono raccolti alcuni documenti, che testimoniano la fervente attività di La Pira per la pace in Terra Santa e in Medio Oriente. Come sosteneva La Pira “gli unici realisti della politica sono quelli che credono nella pace, mentre drammaticamente illusi sono coloro che pensano di risolvere con gli strumenti della guerra e della violenza i problemi del nostro tempo”. La Pira chiama il Mediterraneo “il grande lago di Tiberiade”, destinato a diventare segno strumento dell’incontro tra popoli diversi e del superamento delle barriere politiche, economiche, religiose, etniche e culturali. Le pagine del libro raccolgono scritti, per lo più lettere e discorsi, che La Pira scrisse fra il 1954 e il 1977 in merito, appunto, al tema del Mediterraneo. La finalità del volume è quella di presentare i tratti salienti del suo impegno di pace per il Mediterraneo e per il mondo, con le sue intuizioni essenziali e le strategie di fondo.
Data recensione: 01/01/2007
Testata Giornalistica: San Sebastiano
Autore: Alessandro Maresca