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Da quell’olivo di via dei Georgofili a Firenze, che mostra evidenti segni dei traumi del tempo, collocato lì a testimonianza del grande trauma dell’atto dinamitardo del 27 maggio 1993, parte il

Da quell’olivo di via dei Georgofili a Firenze, che mostra evidenti segni dei traumi del tempo, collocato lì a testimonianza del grande trauma dell’atto dinamitardo del 27 maggio 1993, parte il lavoro di Naldini ricordando quando, nel cuore della notte, il Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Prof. Scaramuzzi, si trovò testimone di una tragedia che richiedeva un particolare impegno per la ricostruzione. L’Autore sviluppa la propria indagine su l’uomo di scienza, l’organizzatore, l’educatore, il caparbio assertore dei principi di onestà e qualità, il servitore della cosa pubblica, trovando sue tracce ovunque, e tante da poter scrivere un libro, e così ha fatto. Percorriamo la vita dello studente Scaramuzzi che si laurea a 22 anni con 110 e lode e pubblicazione della tesi; le sue ricerche che lo vedono come originale studioso delle basi biologiche dell’albero, che presenta elementi simili ad alcune specie del mondo animale, poiché reagisce agli elementi esterni, impara a difendersi da situazioni ostili, o ad avvantaggiarsi in situazioni favorevoli. I suoi studi lo impegnano negli Stati Uniti, in Inghilterra, e in vari Stati del mondo. Ordinario di Coltivazioni arboree alla Normale di Pisa, tornato a Firenze nel 1979, è eletto Rettore Magnifico con un impegno durato 12 anni. Da 20 anni Presidente dei Georgofili, lo troviamo Presidente della San Giovanni, con un lungo curriculum di riconoscimenti che evidenziano l’Uomo per lo studio, l’intelligenza, la curiosità del sapere e la gioia di vivere. Nella storia di Firenze è scoperta una realtà diversa da quella virtuale che ci avvolge, dimostrando che alcuni uomini ancora hanno dignità sufficiente per farci dono di idee e di fatti originali.
Data recensione: 01/09/2006
Testata Giornalistica: I Fochi della San Giovanni
Autore: ––