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Confida nell’anima sensibile, si appella a un uso sistematico, incondizionato della ragione. Paolo Frosecchi crede ancora nell’uomo e nella donna del nuovo

L’esposizione. Confida nell’anima sensibile, si appella a un uso sistematico, incondizionato della ragione. Paolo Frosecchi crede ancora nell’uomo e nella donna del nuovo millennio. E inaugura la rinascita dell’arte pensata a loro misura.
All’era dei computer tutto-fare, della cultura spicciola, dell’overdose di esperienze simulate, il pittore Frosechhi oppone il vigore della sua pennellata, l’urgenza di una figuratività legata al manierismo tardo rinascimentale, che torna ad essere muscolare quindi, ma che è allo stesso tempo capace di collocarsi (meglio dire immergersi) nella forza tutta moderna della scomposizione e dell’astrazione.
Frosecchi ama il corpo, la mente, il sangue, ama la ragione che l’uomo rappresenta.
Dal volto delle donne ritratte spariscono alcuni elementi caratterizzanti, segno di una perdita (della personalità?) subita dall’essere umano del nuovo millennio. Ma non solo. Si scorgono i termini di una futura possibilità, di una sorta di ritorno ancestrale ad una “tabula rasa” (dagli errori e dagli orrori), su cui si può ancora scrivere la parola “rinascita”. In Frosecchi il senso del perduto non è espresso in maniera irrimediabile. Più forte è il senso dell’ancora possibile, della sfida per una partita tutt’ora aperta e tutta da giocare.
Classe 1924, una carriera lunga e piena di successi, una vita e un’arte trascinate in giro per il mondo: Austria, Olanda, Belgio, Romania, Sud Africa, Stati Uniti, Sud America. Eppure il carattere, l’anima e la terra natia dell’artista sono e resteranno sempre fiorentine. È a Firenze che tutto ha preso forma: l’imprinting culturale, la ricerca della verità nell’arte, il tentativo e la scoperta della conciliazione, nelle forme e nel colore, tra un passato di trionfo (leggi Umanesimo), e una contemporaneità “beffarda e inganntrice”.
Nel 2005 il ritorno definitivo a Firenze con in mente un’altra, grande, personale sfida: aprire una galleria d’arte moderna, a ottant’anni di età, in via del Sole 6-8r, nel pieno centro storico di una città che vive di ricordi e tradizione. La volontà di Frosecchi è quella di radunare, con una serie di mostre temporanee, gli artisti più significativi della contemporaneità internazionale: “Ministrenna d’autore”, ultima della lunga serie di esposizione datate 2006, è offerta al pubblico dalla Galleria d’arte Frosecchi fino al 9 gennaio (orario 11/12,30 - 16,30/19).
Alle composizioni di nudi, paesaggi e nature morte dell’artista, l’Editore Polistampa Firenze ha dedicato il calendario 2007 “L’artista fuori dal coro”, che riunisce alcune opere più significative del suo percorso artistico, e l’omonima mostra di 50 tele allestita fino al 7 gennaio alla Galleria Pio Fedi, via de’ Serragli 99 (orario 16-20).
Data recensione: 31/12/2006
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Caterina Ceccuti