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I numeri parlano chiaro: in sei mesi, rispetto allo stesso periodo del 2005, sei relatà museali della Valdelsa hanno visto incrementare il numero dei visitatori del 700 per cento. In totale quasi 30mila visitatori hanno ammirato le

I numeri parlano chiaro: in sei mesi, rispetto allo stesso periodo del 2005, sei relatà museali della Valdelsa hanno visto incrementare il numero dei visitatori del 700 per cento. In totale quasi 30mila visitatori hanno ammirato le tante ricchezze del Museo di Fucecchio, Museo di Santa Verdiana a Castelfiorentino, Museo d’arte sacra di Montespertoli, quello di Certaldo, il Museo della Collegiata di S. Andrea a Empoli e la Gerusalemme di San Vivaldo a Montaione. Sono i «protagonisti» della «Valle dei tesori - Capolavori allo specchio», la mostra promossa dall’Ente Cassa di Rispario di Firenze nell’ambito del progetto «Piccoli e grandi musei». Ieri mattina, nell’auditorium della Fondazione, è stato presentato sia il bilancio dell’iniziativa, estremamente positivo e di stimolo per gli anni a venire, sia le sei nuove guide museali - edite da Polistampa - che da oggi costituiscono un prezioso strumento in più di visibilità, conoscenza e promozione di questi musei di provincia. Come ha sottolineato l’avvocato Edoardo Speranza, la pubblicazione delle nuove sei guide «è l’inizio di un lungo percorso» che ha per obiettivo «la ricostruzione di una cultura umanistica nel nostro territorio, fondamentale per la nostra terra». Il Presidente dell’Ente Cassa ha anche puntualizzato la necessità di «rivalutare il ruolo delle soprintendenze» troppo spesso sostituite da istruzioni molto costose e non sempre utili; al contrario «le soprintendenze garantiscono eccellenza e autonomia, svolgendo un ruolo primario nella vita del paese». Dal canto suo Cristina Acidini, soprintendente per il Polo Museale Fiorentino ha detto che questi musei della Valdelsa un tempo erano intesi «come arche di Noè per traghettare il patrimonio a rischio»; oggi le nuove guide costituiscono «un’offerta integrata di opportunità del territorio. E il sogno non è quello di contendere turisti alla Firenze degli Uffizi e dell’Accademia, bensì di allargare l’offerta, e per questo occorre intensificare la conoscenza di questi luoghi d’arte diffusi». Infine Bruno Santi, soprintendente per i beni storico-artistici, ha auspicato la formazione di un solo sistema omogeneo di gestione, anche perché tra i tesori custoditi troviamo opere dai primitivi all’Ottocento. «Sul modello umbro o senese, aveva proposto qualcosa del genere alla Provincia di Firenze, che all’inizio aveva espresso pieno assenso, poi tutto si è dimenticato…».
Data recensione: 12/12/2006
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
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