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«Io appartengo a quei direttori che credono nella cultura». Così Spadolini nel 1972 si congedava dal Corriere della Sera, uno dei tre quotidiani che con Il resto del Carlino e

«Io appartengo a quei direttori che credono nella cultura». Così Spadolini nel 1972 si congedava dal Corriere della Sera, uno dei tre quotidiani che con Il resto del Carlino e La voce Repubblica diresse nella sua vita. Un’ottima opportunità per una riflessione sul monumentale lavoro giornalistico di Giovanni Spadolini ci è offerta dalla prima tranche di volumi che raccolgono i suoi Scritti Giornalistici. La prima copia della raccolta (Scritti Giornalistici di Giovanni Spadolini 1948-1994, a cura di Paolo Bagnoli, con introduzione di Cosimo Ceccuti, Firenze, Polistampa Editore) fu donata dall’Editore e dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia al Presidente della Repubblica Ciampi nel dicembre del 2004. A questa si aggiunge la pubblicazione degli articoli che Spadolini scrisse su Il Resto del Carlino del quale appena trentenne fu direttore dal 20 febbraio 1955 al 10 febbraio 1968 (Scritti Giornalistici di Giovanni Spadolini. Il Resto del Carlino 1955-1968, a cura di Paolo Bagnoli).
Un progetto promosso dalla fondazione Giovanni Spadolini Nuova Antologia, coordinato da Cosimo Ceccuti e curato da Paolo Bagnoli, che riunisce ben 4.064 articoli, si concluderà nel 2007.
I quattordici volumi, di cui il primo raccoglie il regesto sistematico e cronologico con l’indicazione di tutti i titoli degli articoli firmati e non da Spadolini, riguardano gli anni della formazione dal 1948 al 1955 con la presenza su varie testate nazionali, e la raccolta del commento politico, tenuto fin dal suo esordio su Epoca nella rubrica «affari interni» dal 1950 al 1958; ma anche la direzione de Il Resto del Carlino, sono il frutto di una lunga ricerca durata cinque anni.
L’approfondita nota del curatore Bagnoli che, come l’allora Presidente del Senato, è un gran conoscitore del pensiero gobettiano, introduce perfettamente allo studio di Spadolini e dell’enorme patrimonio di conoscenza che ci ha tramandato. Non meno importante l’introduzione del professor Ceccuti, che non solo chiarisce i motivi e l’organizzazione di questa raccolta, ma disegna un profilo spadoliniano di notevole interesse che riesce a descrivere la figura dello studioso e del politico che animò la cultura italiana per gran parte del Novecento. Fin da ragazzzo infatti egli riuscì a promuovere l’esigenza di conoscenza e analisi letteraria, risale al 1948 il suo impegno editoriale quando a Firenze, studente del Liceo classico Galileo, faceva circolare tra studenti e insegnanti Il Mio Pensiero.
Quella che si raduna in questo studio è in definitiva la storia d’Italia del secondo dopoguerra vista da uno dei più autorevoli testimoni, storici e protagonisti; è infatti molto difficile distinguere nell’intera vita di Giovanni Spadolini i diversi momenti di politico , giornalista e storico, che si legano in un’unica figura. Inscindibile da quello giornalistico è anche il fattore culturale. La cultura, la sete di sapere e di far conoscere agli altri, deve guidare pure l’impegno politico. La lotta alla superficialità, contrastata dalla forza dell’approfondimento, della lettura, diventa realtà proprio nell’attività giornalistica del professore fiorentino. Bagnoli nella sua nota sottolinea bene l’esigenza quotidiana di Spadolini per l’impegno giornalistico, nonostante i suoi numerosi ed importanti impegni anche a livello nazionale. Per il presidente del Senato, il giornalismo faceva parte di una molteplicità più articolata di interessi, legata alla sua figuara di storico. Non di rado gli articoli anticipavano le sue riflessioni storiche, se non addirittura i propri lavori.
Dobbiamo essere grati all’Editore Polistampa, e a chi ha desiderato la realizzazione di questo lavoro, perchè sfogliando le pagine dei tomi si ricava un prezioso, quanto mai raro, insegnamento. L’esigenza di non fermarsi mai alle apparenze che il qualunquismo odierno ci offre. La volontà di approfondire e sviscerare tutti i temi che ci sono proposti anche in politica, per poi misurarsi con questi. Questa raccolta ci consegna una riflessisone accurata e capace sul mezzo secolo appena trascorso della nostra storia, un’analisi che servirà a molti non solo per comprendere il periodo ma soprattutto per affrontare con maggior consapevolezza e preparazione le sfide future.
Data recensione: 10/11/2006
Testata Giornalistica: La Rinascita della Sinistra
Autore: Ernesto Ricci