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Università di Harvard (Cambridge, Massachussets) 1934. Gaetano Salvemini ha appena avuto la cattedra di Storia della civiltà italiana. Ha tempo libero, che trascorre nella locale

L’inedito di Salvemini Università di Harvard (Cambridge, Massachussets) 1934. Gaetano Salvemini ha appena avuto la cattedra di Storia della civiltà italiana. Ha tempo libero, che trascorre nella locale biblioteca, dove gli hanno assegnato addirittura una stanza. Riprende gli studi su Giuseppe Mazzini, avviati nel lontano 1907. Il suo obiettivo è ricostruire i primi anni di impegno politico del patriota ligure, quelli compresi fra 1831 e 1834, rivelando attraverso controlli intrecciati, scaturiti dai riferimenti contenuti nella corrispondenza, l’esatta datazione delle lettere e degli scritti, riscontrando così gravi errori e imprecisioni contenute nell’Edizione nazionale, pubblicata fin dal 1906 e ripresa dagli storici…
Salvemini lavora alla Cronoilogia dei primi scritti mazziniani (1831-1834) fra fine 1934 e primo semestre 1935, accantonandoli poi per un futuro approfondimento. Non accadrà e più tardi passerà gli appunti all’amico Alessandro Galante Garrone che provvederà a trascriverli, affidandone la pubblicazione alla “Nuova Antologia”. Ecco dunque che a cura di un giovane studioso, Gabriele Paolini, il manoscritto integrale ed inedito di Salvemini (di cui lo stesso Galante Garrone aveva fatto cenno nel volume Salvemini e Mazzini del 1981) è uscito in questi giorni nella collana della “Biblioteca della Nuova Antologia”, edita dalla casa fiorentina Polistampa.
Questo testo illuminante non rappresenta solo una autentica lezione di metodologia storica, basata sulla rigorosa verifica delle fonti. Si avverte piuttosto come Salvemini, nella complessa opera interpretativa, fosse sorretto dalla passione per la figura morale del giovane avvocato ligure, resa più che mai via dalle traversie personali e da quelle dell’Italia allora sotto il fascismo.
Data recensione: 07/11/2006
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Cosimo Ceccuti