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David Lees for Life. Triumph from Tragedy / I giorni dell’alluvione è insieme una mostra e un prezioso volume che ricordano e rivivono, a quarant’anni dalla

FIRENZE aise - David Lees for Life. Triumph from Tragedy / I giorni dell’alluvione è insieme una mostra e un prezioso volume che ricordano e rivivono, a quarant’anni dalla tragedia, l’alluvione che colpì Firenze il 4 novembre 1966. Ed il 4 novembre è stata inaugurata presso la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio la mostra fotografica che raccoglie le immagini di David Lees, il grande fotografo della rivista «Life» che immortalò nelle sue immagini i giorni dell’alluvione dell’Arno. La mostra, che sarà allestita sino al 7 gennaio, è realizzata dal Comune di Firenze insieme a «Life Magazine» e Splendor of Florence, con la collaborazione della Fondazione Palazzo Strozzi e l’associazione Toscana-Usa, e ripropone le tre fasi che caratterizzarono l’evento: la devastazione, il recupero e il restauro. Così anche il catalogo omonimo, edito da Polistampa (pp.56, 10 euro), che riproduce le 43 istantanee in bianco e nero e a colori, scattate in quel 1966 da David Lees per la rivista «Life». Tra i fotografi di punta della testata americana, Lees visse quasi tutta la sua vita in Italia e in particolare a Firenze, dove era nato. Egli si sentiva più fiorentino che anglosassone e lo dimostrò in modo toccante con la sua cronaca dell’alluvione. Sebbene malato, corse da Pisa su un elicottero militare per registrare l’incredibile dramma tanto che più tardi scrisse: “Firenze è la mia città e sotto la melma di quell’alluvione c’è un gran pezzo del mio cuore”. Il volume è arricchito dai testi di John F. Street, Edward M. Kennedy, Joyce Acciaioli Rudge, Barbara Baker Burrows, Russell Burrows, Giorgio Bonsanti, Dorothy Seiberling, Debra Simon, Gabriello Mancini, Luciano Buscaglione e Leonardo Domenici, sindaco di Firenze. Ed è proprio quest’ultimo a scrivere delle fotografie di Lees: “quegli scatti, dietro ai quali traspare la sensibilità dell’artista, ancora sorprendono e suscitano emozioni che pensavamo ormai risolte, offrendoci, nella desolante descrizione del disastro anche il volto di una città che seppe organizzarsi per restituire a Firenze la sua originaria bellezza”. (aise)
Data recensione: 15/11/2006
Testata Giornalistica: AISE. Agenzia Italiana Stampa Estero
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