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Sandro Bellesi, professore di storia dell’arte presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, grazie alla sua profonda conoscenza

Sandro Bellesi, professore di storia dell’arte presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, grazie alla sua profonda conoscenza della pittura e della scultura ha nel corso degli anni studiato e approfondito la vita e le opere di molti artisti, uno di questi è il pittore e incisore fiorentino Santi Pacini (1735-1800). Soprattutto nella seconda metà del ’700, in seguito al sorgere di imprese editoriali che si avvalevano di moderni strumenti illustrativi, si affermò e si consolidò l’incisione nell’ambito dell’arte e fu proprio Santi Pacini uno degli esponenti più significativi. Importante al suo esordio come accademico delle arti e del disegno fu l’incontro con Ignazio Hugford, valente pittore egli stesso che alla morte del suo maestro Anton Domenico Gabbiani riuscì a procurarsi parte dei suoi cartoni e disegni, e successivamente volle omaggiarlo con la Raccolta di cento pensieri diversi di A. D. Gabbiani. E Santi Pacini insieme ad altri incisori ne fu coinvolto. Era cresciuta la convinzione che le opere dei grandi maestri potessero maggiormente diffondersi sia per essere ammirate sia per scopo didattico attraverso la circolazione di stampe di disegni con la tecnica dell’incisione su rame. Per merito di capaci professori di intaglio del rame, l’arte calcografica si sviluppò notevolmente, così che le stampe dei disegni raggiunsero allievi, accademici, ma anche «dilettanti» che imitavano i disegni della prima metà del XVIII secolo, raggiungendo l’Inghilterra. L’imitazione dei disegni con il solo rame mise da parte la tecnica del chiaroscuro, la xilografia a più legni, in quanto l’incisione su rame permetteva di riproporre in modo fedele con morbidezza gli effetti tonali dei disegni con procedimenti a ceramolle, l’uso di penne d’oca e bambù nonché inchiostri colorati e grigio-azzurri. Santi Pacini realizzò tredici stampe. Spettacolari imitazioni sono Riposo dalla fuga in Egitto e Assunzione della Vergine, derivata dal disegno del Gabbiani esposto agli Uffizi. L’autore della monografia quindi riconosce in Santi Pacini un artista di ingegno e versatilità, innovatore e poliedrico per le sue molteplici espressioni artistiche che spaziarono dall’incisione alla pittura di cui la monografia ne contiene un’ampia rassegna, tra le quali San Michele arcangelo sconfigge Satana (Arezzo), Santa Margherita da Cortona veste l’abito del terzo ordine francescano (Cortona), una finissima Pietà, copia di Andrea del Sarto a Firenze, Allegoria della Primavera a Palazzo Salviati a Firenze e altro ancora facente parte di collezioni private. Allo stesso tempo si dedicò all’insegnamento accademico, al commercio di calchi e oggetti d’arte fino al collezionismo. Infine nella sezione Catalogo. Opere sono presenti insieme ai dipinti alcuni progetti o modelli eseguiti dall’artista per la corte granducale. (p.m.)
Data recensione: 01/07/2022
Testata Giornalistica: Città di Vita
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