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Gaetano Salvemini si dedicò a Giuseppe Mazzini negli Stati Uniti. Lo fece tra il 1934 e il 1935, dopo aver lasciato l’Italia imperante il fascismo. Scrisse “Rivista: Nuova

Il testo recuperato e pubblicato da Polistampa FIRENZE – Gaetano Salvemini si dedicò a Giuseppe Mazzini negli Stati Uniti. Lo fece tra il 1934 e il 1935, dopo aver lasciato l’Italia imperante il fascismo. Scrisse “Rivista: Nuova antologia (1831-1834)”. Che poi lasciò allo storico torinese Alessandro Galante Garrone, il quale si preoccupò di trascrivere il manoscritto e di affidarlo alla Fondazione Spadolini Nuova Antologia per la cura e la pubblicazione.
Ora, a distanza di cinquant’anni dalla morte di Salvemini, il manoscritto emerge dall’oblio grazie all’edizione curata da Gabriele Paolini (polistampa, pagg. 116, euro 14) per la collana Biblioteca della Nuova Antologia-Fondazione Spadolini.
Salvemini vi esamina con scrupolo gli scritti e le lettere di Mazzini. Risale addirittura a giornali e pubblicazioni in cui erano apparsi per la prima volta. E si serve dei riferimenti ‘a situazioni e personaggi per delimitare cronologicamente i testi’. Risultato: ci troviamo di fronte a particolari significativi, sfuggiti ai curatori dell’edizione nazionale delle opere di Giuseppe Mazzini.
Si fa notare che lo sforzo filologico di Salvemini ‘non è l’espressione di un compiaciuto interesse erudito, ma l’impegno al servizio dello scioglimento di nodi storici’. In primo piano, l’evoluzione del pensiero mazziniano dal 1831 al 1834, ‘nella fase cruciale della Giovine Italia’.
Dallo studio di Salvemini emergono chiaramente le difficoltà incontrate da Mazzini ‘nella trasmissione della corrispondenza, nel mantenimento dei contatti con i suoi affiliati nei giorni in cui era costretto a nascondersi, nel lavoro tipografico per l’uscita della rivista Giovine Italia’. Da questo inedito si capisce anche che Salvemini poté procedere con relativa facilità nello studio degli scritti perché sorretto dall’interesse storiografico, ma anche – se non soprattutto – dalla passione suscitata in lui dalla figura morale del patriota genovese; ‘resa più che mai viva dalle traversie personali (di Salvemini) e da quelle dell’Italia begli anni del fascismo’.
Data recensione: 16/10/2006
Testata Giornalistica: Il Corriere di Firenze
Autore: Riccardo Cardellicchio