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Si racconta un percorso drammaturgico ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome

In scena Giulia Weber e Gianluca Casale. Quattro vite al tramonto in un simbolico camposanto

Si racconta un percorso drammaturgico ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome. C’è il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere e qui, dove il tempo è sospeso, forse, stanno tutti prendendo parte al loro ultimo giorno di vita. Debutta domani, venerdì, lo spettacolo «Amore» della Compagnia Scimone-Sframeli che andrà in scena fino a lunedì 8 novembre al Teatro Niccolini di Firenze. Inizio ore 19,30 (ad eccezione di domenica 7, ore 16), questo spettacolo che è anche Premio Ubu come miglior novità- progetto drammaturgico e miglior allestimento scenico.
Con «Amore», l’originale duo del teatro italiano, cioè Spiro Scimone e a Francesco Sframeli, prosegue la sua azione scenica avvincente, raccontando quattro vite al tramonto che si muovono tra in un simbolico camposanto, tra dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. Su tutto «L’Amore» che è una condizione estrema e, forse, eterna. Ma anche l’appellativo con cui, quasi ossessivamente, la donna si rivolge al marito: un modo tipico del gergo degli affetti, in cui le parole si logorano fino a perdere il significato originario, per diventare altro. Coppie che si abbandonano ai ricordi, creando un universo parallelo abitato da memorie e rimpianti, affettuosità, dimenticanze e amari sorrisi. Da vedere.
Data recensione: 04/11/2021
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Titti Giuliani Foti