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Dai primi di settembre del 1943 fino al 5 dicembre successivo, Giorgio La Pira, ricercato dalla polizia fascista, viene nascosto a Fonterutoli

Dai primi di settembre del 1943 fino al 5 dicembre successivo, Giorgio La Pira, ricercato dalla polizia fascista, viene nascosto a Fonterutoli, minuscolo borgo del Chianti, dall’amico Jacopo Mazzei, padre di Fioretta. Lì la famiglia Mazzei ha da secoli la propria residenza di campagna. In quei tre mesi di consuetudine Fioretta Mazzei e Giorgio La Pira stabiliscono un sodalizio amicale e spirituale che non si interromperà mai, un’alleanza vitale per il compimento della volontà di Dio «come in cielo così in terra». Da pochi mesi è stato pubblicato da Polistampa, a cura dell’Associazione Fioretta Mazzei e della Fondazione Giorgio La Pira, il loro ricco e intenso epistolario (Giorgio La Pira-Fioretta Mazzei, Radicati nella Trinità) – tra i più significativi della storia letteraria e mistica novecentesca – che inizia allorché La Pira, ormai non più sicuro a Fonterutoli, è costretto a fuggire di nuovo, stavolta a Roma. Lo scambio epistolare (433 le lettere di La Pira, 175 quelle di Fioretta) inizia subito, ai primi di dicembre del 1943, quando La Pira, non appena giunto a Roma e nascosto in case amichevoli, sente l’urgenza di aprire il cuore alla sua giovane interlocutrice, continuando per lettera quel serrato dialogo di anime stabilito nei mesi precedenti. Il carteggio si prolungherà poi ben oltre la guerra, fino al 1957. Il volume del carteggio – a fronte della mole imponente dello scambio epistolare – non presenta tutte le quasi 600 lettere a stampa. Ne sono state selezionate poco meno di 200, ma l’intera corrispondenza si trova disponibile nel cd-rom allegato al volume. La Pira scrive a Fioretta quasi sempre al ritorno dalla Santa Messa, anche più volte al giorno, prolungando per iscritto il suo ringraziamento eucaristico, per condividere con lei i frutti della contemplazione e rispondendo, come esperto pedagogo, ai suoi interrogativi e alle sue esigenze spirituali. Ma nelle lettere entrano anche gli echi, per noi importantissimi ai fini storici, della sua frenetica attività romana nell’apostolato, nella ricostruzione dell’associazionismo cattolico, nella politica. Fioretta Mazzei, dal canto suo, manifesta il consueto piglio gioioso e sereno – pur in mezzo a prove interiori e a vicende talvolta dolorose – come anche una profonda intuizione delle cose soprannaturali, dell’agire di Dio nelle anime come nella storia. Avverte con forza la propria vocazione e trova in Giorgio La Pira l’interlocutore provvidenziale per riconoscere e seguire la sua chiamata. Anche nelle sue lettere compaiono numerosi accenni agli inizi e al consolidamento delle sue attività in favore della sua gente di San Frediano, dei poveri, ecc. Insomma, questo prezioso carteggio ci permette di gettare molta luce anche sui progetti di apostolato, di carità e di politica che diverranno, nei decenni successivi, i pilastri di una rinascita spirituale, culturale e politica tale da fare della Firenze di quegli anni un faro luminoso per l’Italia e non solo.
Data recensione: 01/11/2019
Testata Giornalistica: Idee di governo
Autore: Giovanna Ini Carocci