Si legge davvero come un romanzo il bel libro di Michele Feo
Si legge davvero come un romanzo, giusto
il sottotitolo che porta, il bel libro di Michele Feo: Cosa leggeva la Madonna? Quasi un romanzo per immagini, Polistampa
2019. Il libro fa parte delle pubblicazioni dell’Accademia Toscana di Scienze e
Lettere “La Colombaria” che, articolata nelle sue varie Classi, pubblica studi,
cicli di lezioni e atti nella Collana propria: “I Quaderni della Colombaria”.
Si legge come un romanzo, pur
nell’impianto di una meticolosa ricerca scientifica secondo il metodo familiare
all’autore che per mezzo secolo è stato docente di Letteratura e Filologia
medievale e umanistica alle Università di Pisa e di Firenze. Nelle immagini da
Storia dell’Arte riportate nel libro, sempre di per sé affabulatrici, l’autore
coglie il filo della narrazione che verte su un episodio fondamentale della
Storia della Salvezza, l’Annunciazione, che ha la sua fonte nelle Sacre
Scritture, di per sé scevre da complicazioni intellettualistiche poiché la
Parola di Dio è per tutti. E quel filo conduttore è il libro, che da un certo
momento in poi è apparso nei dipinti dell’Evento salvifico a suffragare un
concetto ritenuto importante nella trasmissione del messaggio figurato. Ecco
come si esprime l’autore: «la presenza del libro non aveva all’inizio valore
realistico, … non voleva dire che Maria leggeva o aveva letto, che era dotta o
preparata nelle Sacre Scritture, ma voleva simbolicamente indicare che Maria
incarnava l’alleanza tra Antico e Nuovo Testamento, che in quel momento si dava
compimento, attraverso di lei, alle profezie affidate alle scritture sacre» (p.
71 e ss), «ora con Maria il libro serrato dalla genesi si apriva verso
l’evangelo».
Dunque dalla sobrietà scritturale del
racconto dell’Evento iniziale di Redenzione del genere umano a opera del Figlio
di Dio incarnatosi nel seno della Vergine Maria, si è passati lungo i secoli,
ma spinti da intenti devozionali, a una rappresentazione sempre più elaborata
dottrinalmente nella postura della Vergine e dell’angelo della scena. Nella
realtà (Luca 1 26-38) l’Arcangelo Gabriele annuncia a una fanciulla di Nazaret
colta nella sua semplicità di vita domestica, il disegno divino di fare di Lei
la madre del Figlio dell’Altissimo: «e lo chiamerai Gesù». Nelle prime
raffigurazioni la Piena di Grazia era intenta al pozzo oppure a filare, così
come l’autore documenta nell’opera. Successivamente il tema dominante è stato
il libro, di pari passo con una scenografia sempre più altisonante per
inneggiare alla grandezza di una donna che da allora in poi sarà semplicemente per
antonomasia la Madonna. Un capitolo (VII) del racconto è dedicato per
completezza alle giustificazioni dottrinali della lettura. Di tale percorso,
nel tempo e nello spazio, l’autore fa una narrazione avvincente in quanto
dotta, puntuale e perspicace, che ci fa partecipi di quello che il libro, più o
meno aperto tra le mani della Vergine o sulle ginocchia o su leggio, vuol
significare nelle intenzioni degli artisti calati nella cultura del loro tempo,
inneggiando via via alla fanciulla di Nazaret che in virtù della predilezione
divina e del suo assenso: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me
quello che hai detto», è venerata come Madre di Misericordia poi Assunta in
Gloria, ma questo è un altro capitolo (il XVII). Ma cosa c’è scritto nei libri aperti
dei dipinti? La curiosità è legittima, la stessa cha ha spinto Michele Feo a
intraprendere la ricerca per un lavoro direi da certosino, poiché leggere tra
quei righi non è stato sempre agevole, come egli ci racconta. In sostanza è
riportata la profezia di Isaia VII 14: «La Vergine concepirà e partorirà un
Figlio» – nella traduzione – con molte varianti come si evince dalle XLI tavole
a corredo, esaminate dall’autore una per una, a conoscenza pure di altri 404
testimoni. In questo intreccio di Arte, Scrittura e Devozione risiede il
fascino e il pregio di questo libro che sull’argomento farà testo da ora in
poi, libro che ci racconta a modo suo ma con precisa e dettagliata dottrina la
Storia della Salvezza, correlata alla Storia degli uomini narrata e vissuta
nella vita di tutti i giorni da esseri in carne e ossa, che nella fanciulla
«umile e alta più che creatura» (Dante) vedono la Madre cui rivolgersi.
Chiudono il volume 300 pagine di agevole e stimolante lettura, dilettevoli
capitoli con descrizioni di vita quotidiana, vista dai pittori nel tempo, della
Madre con il Bambino.
Data recensione: 01/12/2019
Testata Giornalistica: Frontespizio
Autore: Donato Massaro