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Il primo febbraio 1442 Sant'Antonino Pierozzi, priore domenicano di San Marco, fondò un nuovo sodalizio caritativo

Il primo febbraio 1442 Sant'Antonino Pierozzi, priore domenicano di San Marco, fondò un nuovo sodalizio caritativo destinato a soccorrere i «poveri vergognosi», cioè chi si trovandosi ridotto in povertà avvertisse il disagio e l’umiliazione di dover ricorrere alla carità del prossimo, «vergognandosi» a elemosinare. Nacque così la Congregazione dei Buonomini di San Martino: l’oratorio in piazza San Martino, in cui la congregazione prese sede, è decorato da uno splendido ciclo pittorico della bottega del Ghirlandaio che oltre a due storie di San Martino di Tours, raffigura le attività caritative svolte dai Buonomini: una rarissima testimonianza della Firenze di fine Quattrocento. La storia è raccontata adesso in un libro, «La Congregazione dei Buonomini di San Martino», a cura di Ludovico Sebregondi. Il volume, edito da Polistampa, contestualizza le vicende dei Buonomini nella tradizione fiorentina di cura dei poveri; ne ripercorre la storia, ininterrotta dalla fondazione a oggi; ne illustra il patrimonio artistico; descrive gli importanti lavori di restauro che hanno reso di nuovo leggibili gli affreschi. Il volume sarà presentato venerdì 22 marzo alle 18 nell’auditorium della Fondazione cassa di Risparmio di Firenze (via Folco Portinari 6) con le relazioni di mons. Timothy Verdon, Giovanni Contini Bonacossi, Paolo Giustiniani, Maria Raffaella de Gramatica e Laura Lucioli; coordina Ludovica Sebregondi. Ingresso libero.
Data recensione: 17/03/2019
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: ––