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Nella chiesa fiorentina di San Francesco di Paola c’è un piccolo mistero: vi si trova affrescata una Madonna del Parto che Procacci attribuì a Taddeo Gaddi, e ci si domanda come mai un affresco

Nella chiesa fiorentina di San Francesco di Paola c’è un piccolo mistero: vi si trova affrescata una Madonna del Parto che Procacci attribuì a Taddeo Gaddi, e ci si domanda come mai un affresco trecentesco si possa trovare in una chiesa costruita dai Padri minimi nel XVII secolo. Si tratta allora, di un affresco staccato e portato a San Francesco da un’altra chiesa? Le varie ipotesi si leggono nel saggio dell’architetto Renzo Manetti (autore di numerosi volumi sulla storia di Firenze e sul simbolismo), intitolato “Le Madonne del Parto. Icone templari”.
Le Madonne in attesa del parto compaiono in Toscana qualche tempo dopo la violenta soppressione dell’Ordine del Tempio, e quindi secondo l’ipotesi del saggio del Manetti esse rappresenterebbero le confraternite templari disperse, costrette a nascondersi, e la sapienza segreta che queste custodivano. Impossibile riferire qui tutti i ragionamenti fatti dall’autore e tutti gli indizi da lui raccolti, che conducono a provare l’esistenza a Firenze di una confraternita templare, nascosta dietro la facciata di un nuovo ordine monastico, che avrebbe avuto tra i suoi accoliti anche Boccaccio. Come nel seno della Madonna del Parto si occulta il Verbo, in attesa del tempo per manifestarsi, così gli eredi dei Templari celavano il proprio segreto, aspettando una nuova stagione di tolleranza.
Data recensione: 01/08/2005
Testata Giornalistica: Toscana Qui
Autore: Maria Novella Batini