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Così è, se vi pare. Un titolo che apre un campo aperto di ipotesi in un mondo che ha visto crollare valori e certezze

Così è, se vi pare. Un titolo che apre un campo aperto di ipotesi in un mondo che ha visto crollare valori e certezze. Il nostro? In realtà, sto pensando al bel libro di Ada Fichera che ripercorre la vita di Pirandello. È stato fascista? Una forma di reticenza, forse per riguardo ai meriti artistici, ha messo a sottacere questo aspetto. La Fichera lo riporta in piena luce attraverso una lettura critica di tutte le opere e una ricca documentazione (anche di archivio, oggi rara). E lo fa senza mai appesantire la lettura: vivaddio, la tensione della narrazione rimane anche in un saggio di approfondimento. Sì: Pirandello è stato fascista. E con piena consapevolezza, visto che la sua adesione avviene dopo il delitto Matteotti, con il regime allora scricchiolante. Per averne vantaggi? Probabilmente: difficoltà economiche l’artista ne ha sempre avute e ambizioni pure. Una sorpresa? Non del tutto. L’autrice, del resto, più volte sottolinea come l’ideologia fascista dell’inizio rimaneva “aperta” a differenti posizioni. Ed è in questa ‘apertura’ (la vogliamo chiamare relativismo? o, con termine moderno, “liquidità”?) che Pirandello si ritrova: il focus è ora sulla compresenza di insoddisfazione e voglia di fare; visione anarchica e bisogno di ordine; conflitto con il padre, e desiderio di identificarsi con il ‘Padre’. Unica certezza: l’amore per l’arte. Pirandello è uomo che ha vissuto le proprie contraddizioni nelle contraddizioni del tempo; dalla sua delusione per una società che ha tradito gli ideali nasce un pessimismo che investe il mondo, e la sua poetica può apparire crudele: eppure è “come una lumaca in padella che ... pare che rida, invece ne muore”. Sfiora la pietà. Oramai, “riaccesa la curiosità” grazie ai numerosi “spunti di riflessione” offertici dall’autrice, possiamo riappropriarci dell’aspetto politico (fascista) di Pirandello: rispettosamente consapevoli che “nessuna indagine può ricostituirci quell’autore in tutto il suo essere”.
Data recensione: 01/06/2018
Testata Giornalistica: Leggere:tutti
Autore: Anna Rita Guaitoli