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Le centinaia di migliaia di visitatori che ogni giorno si recano a Pisa per ammirare la Cattedrale, il Campanile e il Battistero sanno quali regole costruttive stanno alla base

  della loro edificazione? Certamente per questi splendidi monumenti occorre fare i conti con i numeri: lo dimostra ampiamente un solido e consistente dell’architetto reggiano Franca Manenti Valli emblematicamente intitolato Pisa. Lo spazio e il sacro che si contraddistingue per un’ampia trattazione dell’impegnativo tema e per il ricchissimo e prezioso apparato iconografico:immagini, rilievi e tavole.
“Un disegno teologico-matematico è sotteso al più importante complesso architettonico dell’Occidente cristiano che, dalla metà dell’undicesimo secolo,si viene componendo a Pisa,al tempo crocevia commerciale e culturale del Mediterraneo. Un’unica mente ha concepito questo altrettanto unico insieme alla luce di una grammatica costruttiva che mutuava dalla classicità le regole del comporre e che traeva dalle Sacre Scritture e dal pensiero mistico giudaico i significati da imporre”, scrive l’autrice, socio emerito della Sezione di Reggio Emilia della Deputazione di storia patria per le Antiche Province Modenesi.
Esperta cultrice dell’architettura storica, l’architetto Manenti Valli ha al suo attivo ormai oltre mezzo secolo di attività professionale e di appassionate e tenaci indagini su importanti emergenze architettoniche del territorio reggiano: da Casa Ruini al Castello di Canossa, alla Ghiara, alla Torre di Rossenella – di cui ha curato il restauro –, solo per citarne alcune. Il numero e la seria aurea che ne scaturisce, il programma metrico, il rapporto aureo hanno permesso alla studiosa di individuare lo schema compositivo che sta alla base dei chiostri benedettini di San Pietro, la splendida e armonica fabbrica rinascimentale,di cui l’architetto Manenti valli ha redatto un ampio, accurato e puntuale progetto di lettura, restauro, recupero per la loro restituzione allo splendore originario nonché per la piena fruibilità da parte della comunità e per l’utilizzo idoneo alla tipologia del monumento stesso.
Il volume su Pisa, oltre 360 pagine, articolato in sette sezioni, reca la presentazione del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che rileva come “affascinante” sia la lettura dell’opera, che restituisce graficamente il progetto originale con le sue corrispondenze armoniche. Il porporato annota che l’autrice è giunta a questo lavoro dopo un lungo percorso di studi matematici applicati all’architettura, dell’antichità al Rinascimento. Con procedimento induttivo,partendo dalle misurazioni delle superfici e dei vari elementi architettonici,convertite nelle unità di misura in uso al tempo dell’edificazione dei tre monumenti – Cattedrale, Campanile, Battistero – l’architetto Manenti Valli riesce a scoprire non solo i rapporti matematici interni, ma cerca di ricondurli alla numerologia presente nella Sacra Scrittura.
Annota ancora la studiosa: “E saranno proprio il numero e la misura i parametri fondanti del costruire, a rivelare la forma pensata all’origine”. Identificarli e riconsegnarli oggi con puntuali riscontri è stato un lungo arduo ma esaltante impegno.
Data recensione: 01/02/2017
Testata Giornalistica: La Libertà
Autore: Giuseppe Adriano Rossi