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La combinazione è avvincente. Perché da qui Firenze appare in una delle sue vedute più belle, un panorama ravvicinato come non capita di vedere da nessun altro affaccio

A Villa Bardini, spettacolare affaccio su Firenze, i disegni inediti dell’artista sulle cantiche del poema dantesco

La combinazione è avvincente. Perché da qui Firenze appare in una delle sue vedute più belle, un panorama ravvicinato come non capita di vedere da nessun altro affaccio. Il luogo è Villa Bardini, quattro ettari di bosco, frutteti e giardini di rose, iris e ortensie, con una spettacolare scalinata barocca e centinaia di reperti tra statue e vasi sparsi un po’ ovunque, oltre a piccole architetture, fontane e arredi lapidei. Un patrimonio, ora di proprietà dello Stato, tornato al suo antico splendore dopo un accurato restauro durato cinque anni a cura dell’Ente Cassa di risparmio di Firenze. Villa Bardini ospita fino al 26 febbraio una bella mostra curata da Lucia Fiaschi che racconta la Divina Commedia attraverso le opere di Venturino Venturi.
Si tratta di un nucleo di 54 disegni su carta, rimasti finora inediti, che l’artista realizzò nei primi anni ’80, ideati insieme al poeta Mario Luzi. Il visitatore scopre una consonanza tutta contemporanea con i protagonisti del poema, grazie al contributo di innovative soluzioni tecnologiche che permettono un’esperienza immersiva. Si tratta di installazioni multimediali che riproducono l’immaginario dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, partendo dalle illustrazioni di Botticelli del classico dantesco e arrivando alle opere di Venturi mentre una voce narrante - quella dell’attore Pierfrancesco Favino - interpreta i passi di maggior fascino delle tre cantiche, rendendo così ancor più suggestivo il percorso espositivo.
Sbalzano Paolo e Francesca, Caronte, il Conte Ugolino, Farinata degli Uberti, Virgilio, Beatrice, sottolineati dalle terzine scelte a suo tempo da Luzi, che avrebbero dovuto comporre una edizione speciale della Divina Commedia in occasione dei 720 anni dalla nascita del sommo poeta. La mostra si rivela al tempo stesso didascalica e visionaria, scolastica e immaginifica, sofisticata e artigianale. Dalla riflessione visiva ed espressiva degli artisti sul linguaggio delle tre cantiche scaturisce un risultato che permette di interrogarsi sulla natura dei messaggi contenuti nella Commedia e proporne una rinnovata lettura.
Data recensione: 29/09/2016
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Gabriele Rizza