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Maria Teresa Mazzei Fabbricotti e le sue opere. È stata inaugurata la mostra «Essere un’artista» a palazzo Binelli a Carrara, che ospiterà fino al 22 settembre le opere

Inaugurata l’esposizione dedicata alla pittrice Mazzei Fabbricotti

Maria Teresa Mazzei Fabbricotti e le sue opere. È stata inaugurata la mostra «Essere un’artista» a palazzo Binelli a Carrara, che ospiterà fino al 22 settembre le opere di Maria Teresa Fabbricotti. La sua storia, la cui vita non fu mai separata dalla vena pittorica, è stata ricostruita nel libro «Maria Teresa Mazzei Fabbricotti, da Firenze a Carrara una passione per l’arte e destini familiari 1893-1977» di Alessandra Fulvia Celi. Come illustra l’autrice, il destino della giovane Maria Teresa Mazzei, fiorentina di nascita, si compie attraverso il matrimonio con Carlo Fabbricotti, grande imprenditore del marmo, con il quale si trasferisce a Carrara, dove vive il tempo bellico e il sovvertimento dei valori del tempo, rimanendo straordinariamente forte nelle avversità. La mostra propone il lavoro di una donna che nonostante le molte difficoltà è stata capace di sortire un riscatto sociale, nell’arte quanto nell’emancipazione femminile. «Questa mostra l’ho voluta, l’ho sognata – racconta la figlia Giuliana Fabbricotti – finalmente è stata organizzata. L’ho voluta per Carrara dove sono nata e dove spero di morire, questa mostra sarebbe stato l’ultimo desiderio di mia madre, come dono per un luogo che amava dal profondo del cuore ». Molto vicino alla famiglia Fabbricotti, l’assessore alla cultura Giovanna Bernardini autrice della presentazione nel catalogo della mostra: «Questo è un progetto di ricerca, partito da Antonio Bernieri negli anni 80, ripreso e approfondito. Un lavoro per valorizzare la storia di questa famiglia, intorno alla quale ruotano molte energie. Per Maria Teresa Fabbricotti provavo un sentimento di ammirazione misto a timore, ricordo il suo sguardo che ti scrutava internamente. Ringrazio la Fondazione CrC, la regione Toscana e tutti quelli che hanno reso possibile la mostra, i progetti nascono da un lavoro condiviso». Alessandra Fulvia Celi la curatrice dell’esposizione, studia la storia della famiglia Fabbricotti da molti anni: «Sono onorata di essere la curatrice, grazie alla famiglia sono riuscita a entrare in questo personaggio. L’artista non solo dipingeva ma riusciva ad intrecciare le sue opere con la scrittura. Il suo maestro Cesare Ciani le insegnò ad andare oltre l’esteriorità delle persone. Le suo opere ritraggono persone umili, bambini, contadini, cavatori, a lei interessavano i ceti sociali inferiori, era in continua ricerca della purezza delle persone». Alberto Pincione presidente della Fondazione: «L’arte all’epoca non era confacente alla figura femminile, Maria Teresa Fabbricotti è riuscita a farsi spazio. Questa è una rivisitazione di un’epoca, la rivalutazione di una parte di storia della città di Carrara ». La mostra seguirà l’orario: lunedì 10-13 e 15-17; martedì e mercoledì 10-13, 15-17 e 19-22; giovedì e venerdì 10-13, 15-17 e 19-23,30; il sabato e la domenica 19-23,30.
Data recensione: 28/08/2016
Testata Giornalistica: La Nazione
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