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Una donna, carrarese d’adozione, che rompe le convenzioni del suo tempo e decide di “Essere un’artista”: lei è Maria Teresa Mazzei, autrice delle opere che verranno esposte

Una donna, carrarese d’adozione, che rompe le convenzioni del suo tempo e decide di “Essere un’artista”: lei è Maria Teresa Mazzei, autrice delle opere che verranno esposte a partire da giovedì 25 agosto a Palazzo Binelli.
Un’esposizione intensa, a cura di Alessandra Fulvia Celi, composta da circa una sessantina fra tele ad olio ed acquerelli e percorsa dalla coinvolgente scrittura, tratta dal diario che l’artista tenne durante tutta la sua vita. Il titolo, non a caso è proprio “Essere un’artista”.
«Per la mamma restava meta capitale di quegli anni giovanili il matrimonio e non l’attività artistica, neanche se mi avesse portata a guadagnare qualcosa. Per noi vedeva il matrimonio d’amore se possibile, il matrimonio di convenienza altrimenti: dovevamo essere pronte ad andare all’altare con un uomo retto e sicuro anche se non entusiaste. Era la spada di Damocle sotto la quale dovevamo passare armate di senso del dovere e di adattamento alla realtà» scriveva negli anni ’60 la stessa Maria Teresa a conferma del suo spirito ribelle rispetto alle convenzioni dell’epoca.
La storia di questo personaggio particolarissimo, la cui vita non fu mai separata dalla vena pittorica, è stata ricostruita nel libro “Maria Teresa Mazzei Fabbricotti, da Firenze a Carrara una passione per l’arte e destini familiari 1893-1977” opera della stessa curatrice della mostra e frutto della collaborazione l’Associazione “Scritture Femminili, memorie di donne”.
E come per la legge del contrappasso, il destino della giovane Maria Teresa Mazzei, nata a Firenze nel 1893 in un’antica e nobile famiglia e morta nel 1977 a Carrara, si compie proprio attraverso il matrimonio con Carlo Fabbricotti, grande imprenditore del marmo, con il quale si nella nostra città: è qui che Maria Teresa vive il tempo bellico e il sovvertimento dei valori del tempo, rimanendo straordinariamente forte nelle avversità.
Notevole il percorso artistico di questa silenziosa riformatrice, un’evoluzione che si snoda a partire dal 1911 attraverso le lezioni di Cesare Ciani della scuola di Giovanni Fattori. Ne scaturisce una produzione artistica frutto del lavoro di una donna che dalla difficoltà ha sviluppato una resilienza capace di sortire un riscatto sociale, nell’arte quanto nell’emancipazione femminile, vero simbolo del Novecento, moderna e volitiva.
E per celebrare questo personaggio, nel corso della cerimonia di apertura fissata per le 18,30, verranno letti alcuni brani dei suoi scritti tratti dal catalogo della mostra “Essere un’artista. Maria Teresa Fabbricotti”, edito da Polistampa. All’iniziativa parteciperanno Alberto Pincione, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara; Giovanna Bernardini, Assessore alla Cultura del Comune di Carrara; Tiziano Panconi, Storico dell’arte specialista nella pittura dell’ 800 italiano.
Data recensione: 20/08/2016
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: ––