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Ci sono la «Nascita di Venere» di Igor Mitoraj, «Il gatto dorme rotondo» di Giuseppe Maraniello e «Testimoni», le cinque sculture in bronzo di Mimmo Paladino. Il complesso juvarriano

Ci sono la «Nascita di Venere» di Igor Mitoraj, «Il gatto dorme rotondo» di Giuseppe Maraniello e «Testimoni», le cinque sculture in bronzo di Mimmo Paladino. Il complesso juvarriano della Reggia di Venaria s’impreziosisce da oggi della mostra «Sculture moderne»: un nuovo percorso espositivo dedicato ai grandi scultori del ventesimo secolo. Diciassette opere in bronzo e marmo, datate dalla fine degli anni Novanta ad oggi, che appartengono a dodici tra i più affermati maestri della scultura italiana.
Si trovano all’esterno della Reggia, con qualche eccezione in alcune stanze interne, in dialogo con alcune opere già presenti dallo scorso anno, ora appartenenti alla mostra «Rappresentare il mondo». Come «Double face» di Giacomo Manzù o «Estate» di Francesco Messina. L’esposizione è uno sguardo sulla scultura moderna come linguaggio attivo e presente, capace di raccontare e rappresentare lo spirito dei tempi. Tra gli artisti troviamo Arnaldo Pomodoro, Novello Finotti, Maimouna Guerresi, Giuseppe Maraniello, Augusto Perez. La mostra, nata in collaborazione con la«Direzione Generale Arte e Architettura contemporanea e periferie urbane» e con lo Studio Copernico di Milano è curata da Luca Beatrice e si chiuderà il 29 gennaio.
Data recensione: 21/06/2016
Testata Giornalistica: La Stampa.it
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