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Scoprire e far conoscere un poeta che si tenne nascosto per pudore, per fortissimo senso di autocritica, forse anche perché immerso in una vita dolorosamente

GIOIOSA JONICA – Scoprire e far conoscere un poeta che si tenne nascosto per pudore, per fortissimo senso di autocritica, forse anche perché immerso in una vita dolorosamente da sconfitto: è quanto si sono proposti nei giorni scorsi alcuni studiosi di poesia attraverso un incontro ad alto livello, organizzato dal Comune di Gioiosa Jonica e dall’edizioni Polistampa di Firenze, sulla figura e l’opera poetica di Enzo Agostino, che si è svolto nella sala Ferri di Palazzo Strozzi del capoluogo toscano e che ha posto le basi di un lavoro che avrà poi altri sviluppi. Seguirà, infatti, nel 2006 un secondo incontro all’Università della Calabria, sul quale in seguito daremo ampie notizie.
Enzo Agostino (Gioiosa Jonica 1937-2003): scoprire un vero poeta, renderlo visibile a lettori sensibili e veri, rendere omaggio alla sua memoria. Questi sono gli intendimenti sui quali si sono impegnati i docenti Franco Contorbia, dell’Università di Genova, Caterina Verbaro, dell’Università della Calabria, Margherita Pieracci Harwell, dell’Illinois University di Chicago. Lettori dei testi Alba Donati e Francesco Armocida, coordinatore Mario Graziano Parri, direttore della rivista fiorentina "Caffè Michelangelo".
Ha scritto di Enzo Agostino una lettrice eccezionale, L. A. Magnini Vallini: «Un poeta metafisico e finanche mistico, oltre la fisicità panica della prima lettura. Versi stupendi, pregni, fecondi, lunghi da decifrare e ripercorrere, per il tanto che presuppongono e racchiudono. Grande poesia in poche poesie: non si smette di rileggerle, per decriptare l’anima che – anche negli stralci meravigliosi delle lettere – si rivela profondissima. Dolente di mille sfumature, imprigionata in tempo e memoria, che sono pero’ anche veli che svelano".
Data recensione: 30/07/2006
Testata Giornalistica: La Gazzetta del Sud
Autore: Piero Roberto