chiudi

La recente scomparsa, a 89 anni, di Leonardo Pinzauti lascia un vuoto nella cultura fiorentina e italiana. Retorica? No. Pinzauti

La recente scomparsa, a 89 anni, di Leonardo Pinzauti lascia un vuoto nella cultura fiorentina e italiana. Retorica? No. Pinzauti è stato, infatti, un ottimo giornalista politico e un grande critico musicale. Caporedattore de Il Popolo, quotidiano della Democrazia Cristiana, e poi direttore del quotidiano fiorentino Il Giornale del Mattino. Si potrebbe dire che Pinzauti era un cattolico, un democratico progressista attento alle esigenze degli ultimi, idealmente vicino ad Amintore Fanfani, Giorgio La Pira e John F. Kennedy. Chi volesse documentarsi sul suo modo di pensare la politica, legga un suo libro che raccoglie i suoi scritti: “Ritratti e voci di Gente Passata” (ed. Polistampa). Leggere per credere sull’intelligenza storica e politica di uno che è diventato famoso come critico musicale. Anch’io ricordo che, ogni volta che c’era un avvenimento musicale importante, correvo a leggere La Nazione per sapere l’opinione di Pinzauti. La mia educazione musicale, come quella di molti altri fiorentini, la devo principalmente a lui. Una delle più grandi consolazioni della mia vita è stato l’appoggio che Pinzauti mi dette quando contestai la regìa di una splendida edizione musicale di Tosca che il regista inglese Miller aveva trasferito nella Roma occupata dai nazifascisti. Ero, allora, membro del consiglio di amministrazione del Teatro Comunale e Leonardo era un uomo con le idee chiare, molto colto e molto determinato. Era leale con le persone che stimava. Riccardo Muti deve a Pinzauti il primo grande apprezzamento critico come direttore d’orchestra. Pensare a Pinzauti è una gioia e un dolore perché mi fa ricordare i belli anni della mia giovinezza. Il Comune di Firenze lo onorò con un Fiorino d’Oro. Ora sarebbe il caso che qualcuno pensasse a intitolare a lui una borsa di studio per un giovane musicista e un’altra per un giovane laureato in storia della musica. Per ricordare, così, un grande fiorentino.
Data recensione: 06/12/2015
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Giovanni Pallanti