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“Giuseppe Barellai ha inventato l’igiene n tempo nel quale la parola non era stata ancora inventata”

“Giuseppe Barellai ha inventato l’igiene n tempo nel quale la parola non era stata ancora inventata”: con queste parole elogiative un grande medico fiorentino veniva presentato alla società milanese nel 1862, da Camillo Hajech, pediatra dell’Ospedale Maggiore.
Il presente volume raccoglie gli atti del Convegno che si è tenuto il 24 ottobre 2013 a Firenze presso l’Istituto degli Innocenti, in onore del medico e filantropo fiorentino Giuseppe Barellai (1813-1884) vissuto durante il Risorgimento Italiano, che si distinse come patriota perché visse da protagonista gli avvenimenti politici della sua epoca, ma soprattutto perché ebbe il grande merito di essersi adoperato per portare la nazione italiana al pari delle altre più progredite a quel tempo nell’ambito della sanità e di aver fondato gli Ospizi Marini in Italia, per la cura dei bambini affetti dalla scrofola, una grave forma di tubercolosi extrapolmonare.
La “tisi” è una delle malattie più antiche della storia e nonostante l’agente eziologico, il Mycobacterium tubercolosis,, sia stato individuato solo nel 1882 da Robert Koch, già molti anni prima di lui ne avevano descritto accuratamente i segni e i sintomi.
Nell’Europa Occidentale dell’Ottocento la tubercolosi causò la mote di milioni di persone e, considerata la sua grande diffusione, non passò inosservata alla grande letteratura del secolo; infatti molte delle sue vittime furono letterati, artisti e musicisti di fama internazionale, che videro nella sua drammaticità un motivo di grande ispirazione, trasformando questa malattia in protagonista di gran parte della produzione artistico-letteraria del XIX secolo. Nella letteratura sono presenti anche numerosi riferimenti agli approcci usati per il suo trattamento: sanatori, preventori, isolamento e quarantena.
Questa “malattia letteraria”, principale responsabile di drammi sociali in ogni epoca, è stata controllata grazie al progressivo miglioramento delle condizioni economiche e igienico-sanitarie e all’avvento delle terapie farmacologiche che hanno consentito di combatterla efficacemente.
Anche sei l problema sembrava essere stato arginato, negli ultimi anni con l’aumento dei flussi migratori in Occidente, si è assistito a una ripresentazione della malattia, però stavolta in una forma più aggressiva e difficile da trattare, definita per questo “tubercolosi multi resistente”. I dati epidemiologici hanno confermato che si tratta di un problema alla ribalta; pertanto questo volume e il Convegno da cui deriva, si propongono di mettere in luce il filo conduttore tra passato e presente, riportando al’attenzione di tematiche di grande rilievo come le ripercussioni delle condizioni di vita sullo stato di salute e l’importanza di una corretta politica sanitaria.
Data recensione: 01/06/2015
Testata Giornalistica: MEDIC - Metodologia Didattica e Innovazione Clinica
Autore: Stefania Rampello