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La sua pittura è magico realismo. Le immagini sono perfette ma anche misteriose, sembrano scavare nell’inconscio, andare al di là

La sua pittura è magico realismo. Le immagini sono perfette ma anche misteriose, sembrano scavare nell’inconscio, andare al di là di quello che è possibile vedere. I quadri di Gregorio Sciltian sono teatrali, in quanto luoghi d’illusione, spazi indefinibili dove il vero si confonde col falso. A Firenze viene inaugurata una mostra del grande pitture russo di origine armena Gregorio Sciltian (1898-1985). Saranno esposte 112 opere tra pitture ad olio, disegni, bozzetti, figurini teatrali. Questa antologica – nata per iniziativa della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron – che rivaluterà la figura di Sciltian si chiamerà “L’illusione di Sciltian. Inganni pittorici alla prova della modernità”. L’esposizione, a cura di Stefano Sbarbaro, interrompe il lungo periodo di oblio nel quale sembrava essere caduta la produzione di questo maestro deceduto trent’anni fa. Fra i ritratti esposti: Galeazzo Ciano, Eduardo e Peppino De Filippo. Catalogo edito Polistampa.
Data recensione: 01/04/2015
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Roberto Incerti