Cristiano, patriota e avvocato. Il ricordo di Zoli

Il 20 settembre 1944, Adone Zoli presiedette l’adunanza di ricostituzione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Firenze il cui primo atto fu la riammissione agli Albi di quanti ne erano stati esclusi per motivi raziali dal Regime Fascista. Ma chi era Adone Zoli? Quanti giovani, e meno giovani, lo ricordano oggi? Indro Montanelli, sul Corriere della Sera del 21 febbraio 1960, scriveva: “la Democrazia Cristiana perde con lui uno degli uomini di Stato che ancora le restavano; il Senato perde uno dei pochi parlamentari che sapessero non solo fare discorsi di governo senza enfasi, ma anche tirar di scherma nelle discussioni, con esemplare eleganza: e l’Italia perde uno dei pochi ultimi veri galantuomini, che sapessero essere onesti senz’accorgersi di costituire un‘eccezione. Fra l’altro quest’uomo profondamente religioso era forse il meno clericale e il più libero di tutti i notabili democristiani. Poiché credeva davvero in Dio, non trovava necessario parlarne troppo spesso e mescolarlo troppo intimamente alle cose di questa terra.” Questo è il ritratto, molto bello e vero, che Montanelli fece di Zoli. Inutile aggiungere qualsiasi altra descrizione. Adone Zoli era nato a Cesena il 16 dicembre 1887 da una famiglia originaria di Predappio. Fu presedente del Consiglio dei Ministri e fu soprattutto un grande avvocato del Foro di Firenze. Ieri, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze, per celebrare il 70.mo anniversario della ricostituzione nella libertà dell’Ordine stesso, ha intitolato ad Adone Zoli l’Auditorium dell’Ordine nel nuovo Palazzo di Giustizia di Firenze. Per chi ne vuol sapere di più si consiglia di leggere “Adone Zoli. Cristiano, Patriota, Avvocato” (ed. Polistampa) ed in particolare gli scritti di Ugo De Siervo, Pier Luigi Ballini e Giulio Conticelli.