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Nel 1919 uno dei maggiori studiosi delle maioliche robbiane, Allan Marquand, studiò e catalogò gli stemmi araldici prodotti dalla celeberrima famiglia

Nel 1919 uno dei maggiori studiosi delle maioliche robbiane, Allan Marquand, studiò e catalogò gli stemmi araldici prodotti dalla celeberrima famiglia. Si aprì così uno squarcio importante e inedito su un aspetto della loro arte fino ad allora poco studiato ed ancora oggi considerato marginale nella scultura invetriata di terracotta, seppure di vaste e importanti dimensioni. A quasi un secolo di distanza da Marquand, il volume Stemmi robbiani in Italia e nel mondo. Per un catalogo araldico, storico, artistico (edito da Polistampa in collaborazione con l’Università degli studi dell’Insubria e l’International research center for local histories and cultural diversities) riprende in mano quegli studi aggiornandoli e, soprattutto, attribuendo ogni opera di quella produzione a ciascuno dei membri della famiglia Della Robbia. Il volume, curato da Renzo Dionigi, esamina le sculture dal punto di vista strettamente araldico, secondo le leggi consolidate e la terminologia di una scienza che impone l’analisi di smalti, partizione e figure nella loro posizione, numero e attributi. All’interno saggi di Marietta Cambareri, Renzo Dionigi, Andrea Guerrieri, Claudia Storti, Carlo Tibaldeschi: quelli introduttivi non solo forniscono dati inediti degli studi di Marquand, ma permettono di inserire gli stemmi in un determinato contesto storico; la presentazione è di Giancarlo Gentilini.
Data recensione: 29/07/2014
Testata Giornalistica: La Repubblica
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