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Situata all’interno della chiesa fiorentina di S. Maria del Carmine, la Cappella Brancacci custodisce un ciclo affrescato considerato

Situata all’interno della chiesa fiorentina di S. Maria del Carmine, la Cappella Brancacci custodisce un ciclo affrescato considerato tra le espressioni più alte dell’arte rinascimentale. L’opera fu avviata e in larga parte realizzata da Masolino e Masaccio, e poi, dopo una lunga interruzione, portata a termine da Filippino Lippi. In questo volume Alessandro Salucci ha scelto di soffermarsi sul contributo di Masaccio (al secolo Tommaso di Ser Giovanni), pittore che, seppur molto giovane – all’epoca in cui ricevette da Felice Brancacci l’incarico per la decorazione della sua cappella era poco più che ventenne – si era già messo in luce nell’ambiente artistico fiorentino. I primi capitoli offrono un inquadramento di tipo storico, grazie al quale è appunto possibile collocare Masaccio nel più vasto contesto culturale in cui si trovò a operare, mentre la seconda parte del saggio analizza in dettaglio il ciclo affrescato, soffermandosi sulle sue caratteristiche iconografiche ed estetiche e sul filo conduttore dei temi scelti dal pittore, che hanno come protagonista principale san Pietro.
Data recensione: 01/10/2014
Testata Giornalistica: MedioEvo
Autore: Stefano Mammini