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Antifascista convinto, cattolico, sindaco di Casellina e Torri (l’attuale comune di Scandicci), sindacalista, deputato, aventiniano, dopo le leggi eccezionali del 1926 Martino di dedicò alla

Antifascista convinto, cattolico, sindaco di Casellina e Torri (l’attuale comune di Scandicci), sindacalista, deputato, aventiniano, dopo le leggi eccezionali del 1926 Martino di dedicò alla professione forense, ma fu radiato dall’albo dei procuratori legali per le sue idee. Per tutto il ventennio si rifiutò di iscriversi alle organizzazioni fascista. Attivo poi nel Cnl toscano, lavorò per riorganizzare clandestinamente la Democrazia Cristiana e divenne il primo presidente della Provincia di Firenze da poco liberata dagli Alleati. La vicenda di Martini si intreccia con quella di un altro grande protagonista della vita del capoluogo toscano, Giorgio La Pira. Martini svolse un ruolo centrale nell’emergenza postbellica, attivandosi per soddisfare i bisogni primari della popolazione stremata dalla guerra e dall’occupazione tedesca. Intervenne specialmente in ambito sanitario, dove, con la Provincia, si impegnò nella lotta alla tubercolosi e nella cura delle malattie psichiatriche. Fu poi ambasciatore in Brasile, membro della delegazione guidata da De Gasperi alla Conferenza di Pace di Parigi e presidente dell’Istituto storico della Resistenza. 
Data recensione: 01/07/2016
Testata Giornalistica: Le Carte e la Storia
Autore: Daniela Manetti