Arte della Magna Grecia

Si tratta del catalogo della mostra allestita presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze tra aprile e giugno del 2013, con l’esposizione dei materiali del nucleo della collezione archeologica già della famiglia Colombo, acquisito dal museo fiorentino del 2012 (25 oggetti), e di una selezione degli altri due nuclei (16 oggetti), ancora di proprietà dei Colombo. Nel saggio introduttivo Mario Iozzo sottolinea gli elementi di particolare interesse della collezione, formatasi in Italia meridionale tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento e composta soprattutto da vasi a figure rosse di produzione italiota. I vasi furono oggetto di interesse da parte di Arthur Dale Trendall e di Alexander Cambitoglou, che ne hanno proposto le attribuzioni e li hanno inclusi nei loro imponenti repertori. La presentazione dei manufatti nel catalogo è organizzata in due sezioni, la prima relativa al nucleo ora stabilmente esposto nell’Antiquarium del Museo Archeologico di Firenze, la seconda alla scelta dei pezzi più importanti degli altri due nuclei. Le ampie schede esaustive e corredate da belle illustrazioni che rendono conto della qualità degli oggetti sono presentate per classe di produzione. Nel primo nucleo di particolare interesse un raro cratere a calice del Pittore di Ragusa, accanto a ceramica figurata apula e a più correnti esemplari di ceramica sovraddipinta policroma e italiota a vernice nera, a qualche esemplare di ceramica indigena daunia e peuceta e ad alcune stauette italiote; gli oggetti scelti nella seconda sezione sono vasi figurati delle produzioni protolucana, lucana e apula attribuiti ai Pittori di Pasticci, di Amykos, di Dolone e all’officina del Pittore di Dario e degli Inferi. Completano l’esposizione alcuni reperti indigeni e esempi di instrumentum domestico in bronzo e in piombo. Condivisibile l’auspicio di Mario Iozzo che anche gli altri due nuclei della collezione Colombo vengano presto acquisiti dallo stato.