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Raccontano una rivoluzione, gli scatti di Aldo Fallai. Quella avvenuta nella moda, e nella società italiana, dalla fine degli anni Settanta

Raccontano una rivoluzione, gli scatti di Aldo Fallai. Quella avvenuta nella moda, e nella società italiana, dalla fine degli anni Settanta. L’esplosione, grazie a una serie di giovani e coraggiosi stilisti - Armani, ma anche Versace, Coveri, Ferrè, Krizia, Valentino - di un “made in Italy” dopo il quale niente sarebbe più stato come prima e, contemporaneamente, l’affermazione di un modello femminile forte e indipendente, di una donna affascinante e determinata prima ancora che bella o seducente. Ma se “re Giorgio” è stato il protagonista indiscusso di questa trasformazione, è anche vero, probabilmente, che le sue idee e la sua estetica non avrebbero ottenuto il successo planetario che hanno avuto senza il lavoro del fotografo fiorentino, di cui Villa Bardini ospita, da ieri, la prima, importante retrospettiva: “Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimento. Fotografie 1975-2013”, visitabile fino al 16 marzo tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10 alle 19 (ingresso 8 euro). La mostra, curata dagli storici dell’arte Martina Corgnati e Carlo Sisi insieme a Luigi Salvioli, ad di “Oltre la moda. Immagine e comunicazione”, presenta 180 scatti per lo più in colori Armani (bianco, grigio, sabbia), tutti ristampati sotto la supervisione dell’autore, che per lo stilista ha curato alcune delle principali campagne fotografiche degli ultimi tre decenni. Volti e pose di donne - rigorosamente in ampi pantaloni e tacco basso - uomini e bambini che hanno dominato manifesti pubblicitari e pagine di riviste, frutto di una collaborazione mai così empatica tra fotografo e modello, e specchio di una stagione della moda che sfidava le leggi elitarie della haute couture francese per interpretare un nuovo gusto più moderno e deciso, al passo con una società in costante trasformazione. Ma per Fallai, fiorentino che non ha mai abbandonato la sua città, in cui continua a vivere fotografando personaggi - bellissimo il ritratto del pittore-poeta clochard Antonio Brizzolari - piazze e monumenti, non poteva che essere l’arte l’altra grande, onnipresente fonte di ispirazione accanto alla moda. Ecco dunque una ricerca sfociata negli ultimi dieci anni nella reinterpretazione di dipinti celeberrimi come la Deposizione del Pontormo, che diventano quasi dei tableau vivant all’insegna dell’ironia. Ed ecco anche un’attività di fotografo di opere d’arte documentata da una seconda sezione della retrospettiva, questa volta al Museo Stefano Bardini, curata da Antonella Nesi,e dedicata alle sculture rinascimentali da lui immortalate (lun., ven., sab. e dom. ore 11-17; ingresso 6 euro). Ieri sera, intanto, Villa Bardini ha ospitato, dopo l’inaugurazione della mostra, una cena di gala offerta da Alessandro Bastagli, presidente di Lineapiù, azienda fiorentina di filati fornitrice da sempre di Armani: tra gli ospiti Roberta Armani, nipote e collaboratrice dello stilista.
Data recensione: 10/01/2014
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Gaia Rau