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Nel numero precedente di “Corrispondenza” si poteva leggere un breve testo che ricordava il centenario dei due più prestigiosi musei

Nel numero precedente di “Corrispondenza” si poteva leggere un breve testo che ricordava il centenario dei due più prestigiosi musei fiesolani, il Museo Bandini e il Museo Civico Archeologico. Ne era autore Marco De Marco, Conservatore delle due citate collezioni d’arte, che ora firma questo elegante volume splendidamente illustrato e articolato in due parti: la prima (con testi anche di Carlo Salvianti e Mario Cantini) illustra brevemente la storia dei ritrovamenti archeologici, la formazione dei primi nuclei di reperti e quindi la conseguente costituzione di un museo inaugurato nel 1914; la seconda contiene il catalogo degli oggetti ‒ taluni bellissimi ‒ conservati nelle diverse sale e distinti nelle sezioni etrusca, romana e longobarda.
Dopo la sistemazione originaria, si ebbe un primo parziale intervento di riallestimento nel 1957 e un altro più radicale nel 1981 grazie al quale fu separato nettamente il materiale fiesolano da quello qui confluito da altre località (fra cui Chiusi, Sovana, Talamone). Si tratta di epigrafi, stele, statue e statuette, decorazioni di lastre, resti di tombe e urne cinerarie, vasi, anfore, specchi, lucerne... In particolare vogliamo segnalare alcuni spettacolari ritratti marmorei e una lupa / leonessa in bronzo (scheda di Giuseppina Carlotta Cianferoni).
Nuovi locali vennero ad aggiungersi nel 1985 con l’acquisizione della pregevolissima collezione di ceramiche greche, magno-greche ed etrusche donata da Alfiero Costantini; altre sale vennero aperte nel 1997. Da segnalare anche la raccolta numismatica che comprende alcune migliaia di pezzi. Esiste inoltre, qui come in tante altre raccolte di arte, anche un altro Museo per così dire “invisibile”, formato da tutti quei reperti inventariati e in buona parte anche restaurati che, comunque consultabile a richiesta, non è però visibile al pubblico. Ne è passato del tempo da quando si auspicava che la custodia del neonato museo fosse affidata “possibilmente a un pensionato ancora in forze, al quale bisognerebbe corrispondere un piccolo stipendio di 40 o 50 lire al mese, con l’obbligo di dormire all’interno accompagnato da un canino che lo svegli al minimo rumore...” (pag. 60). Per l’inaugurazione fu edita presso Alfieri & Lacroix anche una piccola e preziosa guida firmata dall’ispettore Edoardo Galli che porta il n. 11 della collana “Il piccolo Cicerone moderno”.
Sappiamo che oggi nuovi problemi si pongono nell’apparato espositivo e che si cerca di definire un progetto complessivo di nuovo allestimento: da parte nostra ci complimentiamo per i notevoli traguardi già raggiunti e formuliamo auguri per l’attività futura.
Data recensione: 06/07/2014
Testata Giornalistica: Corrispondenza
Autore: Silvano Sassolini